Commento dell'editore e quarta di copertina:
Dopo aver messo in evidenza le radici filosofiche delle opere precedenti di Dante qui si esamina l'ultima. La Divina Commedia è leggibile soltanto sullo sfondo della biblioteca greco-araba, specialmente i commenti di Averroè. Soprattutto il principio più dirompente rispetto al cristianesimo, la possibilità per l'uomo vivente di raggiungere la visione di Dio e la conseguente beatitudine. Mentre nelle altre opere si accetta il punto di vista di Tommaso d'Aquino, che nega quella possibilità, nella Commedia viene tentata la grande sintesi. L'uomo può giungere alla visione di Dio in vita ma tramite la grazia. Vengono messi in luce i nodi più significativi del progetto dantesco. La presunzione e la grazia diventano gli emblemi della possibile cooperazione tra lo sforzo dell'uomo e l'intervento divino per fare giungere il pellegrino vivente dinanzi alla presenza di Dio a occhi aperti.
Indice:
pag. 1. Accessus. Vedere Dio?
43 2. Pelagianesimo
65 3. Nell'inferno di Dante
66 3.1. L'enigma di Ciacco
73 3.2. La tragedia di Virgilio
78 3.3. La città di Dite
92 3.4. Guido Cavalcanti
98 3.5. Brunetto Latini
105 3.6. Gerione
114 3.7. Filosofi e giganti. Nembrot
123 4. La biblioteca di Ulisse
126 4.1. Il bruto
132 4.2. L'asceta
134 4.3. Le colonne d'Ercole
137 4.4. O Frati
139 4.5. Il desiderio
140 4.6. Oltre
147 5. Lucifero ed Ermete Trimegisto
165 6. Catone e Marzia
172 6.1. Catone e la virtù
181 7. Casella
207 8. Belacqua
223 9. Beatrice e Cristo
259 10. L'aquila e il pipistrello
285 11. La visione di Dio
307 12. La presunzione e la grazia
331 Indice dei nomi