Commento dell'editore:
Il volume dedica i primi due capitoli a Clemente Alessandrino, autore che rappresenta il momento più equilibrato e, per così dire, ottimistico, del rapporto tra pensiero greco ed annuncio cristiano. Nella sua dottrina circa il linguaggio teologico, nella sua ontologia e nella sua dottrina della conoscenza sono tuttavia già presenti, sia pure in forma latente, due aporie che accompagneranno il successivo pensiero teologico. La prima è relativa al concetto di Principio, la seconda è relativa al rapporto tra l'essere e il volere di Dio. Le due aporie sono prese in esame, rispettivamente, nei capitoli terzo e quarto, che ripercorrono alcuni momenti significativi della riflessione teologica circa la distinzione tra la creazione del mondo e la generazione del Figlio, coinvolgendo i concetti di natura di Dio e volontà di Dio. È sul rapporto tra questi ultimi termini che si gioca il confronto tra la concezione cristiana di Dio e quella della tradizione greca, in un dibattito che ha accompagnato la teologia cristiana almeno fino alla fine del Medioevo, quando Giovanni Gerson sosterrà, in polemica con il platonismo, che Dio non è una natura, ma una libertà, e che non ci sono regole del bene anteriori alla Sua stessa volontà.