Commento dell'editore:
Bisanzio, 16 aprile 1204. Da tre lunghi giorni, la città brucia e piange, vittima di uno dei più cruenti saccheggi della Storia. Nelle chiese, i crociati s’impadroniscono delle immagini sacre e riducono gli altari in frantumi. Nei palazzi, i soldati trucidano chiunque si trovi sul loro cammino, poi saccheggiano e distruggono. Mentre infuria la battaglia, nella basilica di Santa Sofia, Arrigo Brandanti infila in una bisaccia la Croce appartenuta all’imperatrice Elena, madre di Costantino: quell’oggetto racchiude un frammento della croce su cui è morto Gesù e ha un valore inestimabile. Deve essere salvato, a ogni costo. Ma un soldato si para davanti ad Arrigo e lo uccide con un colpo di spada, impadronendosi poi della Croce… Italia, oggi. Il conte Lodovico Brandanti non è mai stato un uomo sereno. E adesso, vecchio e malato, non vuole lasciarsi sfuggire la possibilità di redimersi. Così decide di chiamare a sé la nipote Elena, giovane e brillante archeologa, e di riporre in lei la speranza di recuperare la Croce di Bisanzio. È una missione in cui la loro famiglia è impegnata ormai da secoli, perché il destino della Croce ha imboccato sentieri intricati e misteriosi, snodandosi tra mercanti e prelati, nobildonne e cavalieri, pittori e vagabondi, in un vortice di menzogne e inganni orchestrato dal caso o dall’umana follia. Ma come riannodare i fili di una storia così antica e oscura? E, soprattutto, perché molte, troppe persone sembrano interessate a impadronirsi della Croce? In una corsa contro il tempo e contro un avversario tanto inatteso quanto spietato, Elena dovrà fronteggiare un passato inquietante e un presente denso d’incognite e scoprirà il vero segreto di quell’oggetto così prezioso, un segreto che soltanto lei, l’ultima dei Brandanti, potrà sottrarre all’estrema incarnazione delle forze del male.