Commento dell'editore:
Era un bambino, Morgenne, il giorno in cui cinque angeli bianchi, su montature con gualdrappe d’oro e d’argento, fecero irruzione sulla loro terra. Le armi sguainate scintillavano al sole ed emettevano un fragore che sembrava un concerto per celebrare la venuta di angeli caduti. Ma i cavalieri erano angeli della morte e li avevano uccisi tutti. Lui era l’unico a essersi salvato. Allora non poteva saperlo, ma la grave colpa per cui il padre era stato punito, insieme alla madre e alla sorellina, era di aver amato, lui cristiano, una donna ebrea.
Era un bambino, allora, ma questo significava solo che avrebbe ricordato più a lungo.
Dopo anni trascorsi in solitudine nella foresta, Morgenne conosce un poeta, come ce ne erano tanti nella Francia del xii secolo, un cantastorie di nome Chrétien de Troyes. L’uomo porta il ragazzo con sé, colpito dalla sua prodigiosa memoria.
Da quel momento la vita di Morgenne si confonde fino a diventare leggenda. Insieme a Chrétien, il ragazzo partecipa prima a una gara di trovieri, poi si unisce alla Compagnia del Dragone Bianco, una carovana di attori specializzata nel portare in scena le imprese di San Giorgio. Con loro sbarcheranno in Terrasanta, dove Morgenne decide di diventare cavaliere templare. Ma le prove da superare saranno molte e ardue, tra queste recuperare Crocifera, la spada con cui San Giorgio uccise il drago.
In una terra dove tutto è possibile, dove i contorni di verità e illusione sbiadiscono, dove cè chi crede che una reliquia possa guarire dalla lebbra o che la Vera Croce, quella della crocifissione, renda invincibili, nessuno sa mai se sta vivendo la realtà o la fantasia, e se la fantasia è superstizione oppure miracolo. Qui Morgenne andrà incontro a mille peripezie, dall’incarico di uccidere il Prete Gianni, all’incontro con gli Ofiti, setta adoratrice del serpente, prima di placare la sua sete di vendetta e vestire finalmente i panni di cavaliere.