Quarta di copertina:
Questo nuovo contributo analitico-esplorativo si pone l'obiettivo di affrontare il tema della materia e del tempo, un argomento centrale per introdurre la discussione sui corretti compiti del restauro, di oggi e di sempre.
Personaggio dawero poliedrico, incontenibile, praticamente senza precedenti nella storia della cultura e delle idee, Alberti, più lo si osservi da vicino, più sembra sfuggirci per le sue inesauribili maschere. Interlocutore sempre piacevole, pacato, serenamente solare, paterno, ricco di buon senso, introietta tuttavia, a sorpresa, tutte le più cupe componenti d'inquietudine dell'uomo Moderno: ed eccolo notturno, malinconico, pessimista, scettico, ironico, quando non addirittura cinicamente caustico e corrosivo.
Ama asserire con saggezza e predilige l'apologo morale fulminante, ma poi presenta tutti i caratteristici sintomi dell'intellettuale in crisi, consapevole della fragilità della vita umana e della fatale perdita di ogni ceretezza. Enigmatico, per non dire ambiguo quanto basta, oscilla continuamente tra l'omaggio dovuto, fuor di metafora, al Dio dei cristiani, una concezione panteista e antropomorfa della Natura, tra il riso di Democrito, il pianto di Eraclito e l'elogio ppassionato delle umanizzate divinità del paganesimo antico (Da Giove a Ermete Trismegisto).
In sintesi: ci appare al tempo stesso, col suo incalzante modo di dialogare (anche quando sembra svolgere un tranquillo monologo da copione), il saggio Esopo ed il dissacrante Momo.
Resta vivissimo il piacere, che si rinnova con ogni nuova generazione di lettori, nell'accostarsi ai suoi testi. Un approccio incoraggiante e incentivato, mi auguro, da questa appassionata esplorazione che Cassani sviluppa su tanti piccoli rilucenti frammenti del discorso amoroso di Battista smontandone e rimontandone frase per frase l'eredità scritta in un continuo caleidoscopio inedito di rimbalzi e di scintillanti rispecchiamenti in cui è dolce indugiare proprio per tornare con maggior consapevolezza ad affrontare, ognuno di noi con gli altri, la propria "vicissitudo rerum", ossia, consentitemi il banale giuoco di parole, i sempre diversi problemi di sopravvivenza culturale dell'esistenza quotidiana di sempre.
(dall'Introduzione di Marco Dezzi Bardeschi)
Indice:
pag. 9 Le belle maschere di Battista, di Marco Dezzi Bardeschi
11 Prefazione di Francesco Furlan
13 Prefazione alla seconda edizione
17 1. Premessa. Alberti "bifronte"
37 2. La "vicissitudo"
63 3. Tempo "donatore" e (consumatore)
87 4. Topologie del tempo
111 5. La materia fragile
123 6. L'"occhio alato" dell'architetto: il "ritratto" dell'antico
135 7. Il "prudente" architetto: pietas, manutenzione e instauratio
156 Il simbolo albertiano, di Massimo Cacciari