Commento dell'editore:
Un'indagine accurata e ricca di nuove prospettive filologiche che analizza la fortuna effettiva avuta dall'opera dello storico romano Rufio Festo (Breviarium rerum gestarum populi Romani) dagli anni successivi alla sua morte sino all'inizio dell'età moderna. Tale opera, commissionata dall'imperatore Valente, tratta con una periodizzazione cronologica scandita gli avvenimenti della storia romana dalle origini al 364 d.C. Forte è la preponderanza della nomenclatura e dell'elencazione dei re, dei consoli e degli imperatori rispetto alla narrazione degli eventi; un genere storiografico che si inserisce in quella tendenza già da secoli impegnata a ridurre in più agevoli le troppo lunghe opere di età classica, Livio in primis, e dominante in tutto il IV secolo d.C. come punto di riferimento certo e attendibile sui fatti storici.