La libertà del traduttore. L'epistola de optimo genere interpretandi di Gerolamo


PREZZO : EUR 13,00€
CODICE: ISBN 8877963808 EAN 9788877963802
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE :
DISPONIBILITA': Disponibile


TITOLO/DENOMINAZIONE:
La libertà del traduttore. L'epistola de optimo genere interpretandi di Gerolamo

PREZZO : EUR 13,00€

CODICE :
ISBN 8877963808
EAN 9788877963802

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COLLANA/SERIE:


ANNO:
2008

DISPONIBILITA':
Disponibile

CARATTERISTICHE TECNICHE:
160 pagine
Brossura

DESCRIZIONE:

Commento dell'editore:
La varietà e l'importanza di contenuti trattati, e l'attenta elaborazione stilistica rendono le epistole una fra le opere più notevoli di Gerolamo. La lettera 57 a Pammachio è fra le più celebri innanzitutto per il tema trattato, fondamentale nell'attività dell'autore: la traduzione. Nata da uno specifico episodio della polemica origeniana, ha il carattere di un vero e proprio trattatello, come lascia comprendere già il titolo: de optimo genere interpretandi sul modello del ciceroniano de optimo genere oratorum, ma presenta anche tratti più propri di un'orazione. L'occasione dell'epistola è legata alla traduzione di una lettera relativa alla controversia origeniana, che vide a più riprese coinvolto Gerolamo, non sempre coerente nei propri atteggiamenti, in contrapposizione, fra gli altri, con un altro grande traduttore, il suo antico amico Rufino. A detta dell'autore la traduzione non era destinata alla diffusione e perciò condotta senza le necessarie cautele; ora i suoi avversari, dopo averla addirittura 'rubata', se ne servono per accusarlo di aver tendenziosamente modificato alcuni tratti del testo. L'accalorata difesa di Gerolamo è uno splendido esempio della sua abilità di polemista, un vero pezzo di bravura da leggere tutto d'un fiato. Al di là della specifica questione, però, il testo offre spunti per affrontare aspetti più generali del tema traduzione: dal problema della fedeltà assoluta nell'affrontare i testi sacri, alla necessità di maggiore libertà per la resa corretta ed efficace degli altri testi. Gerolamo arriva a chiamare in causa gli stessi Evangelisti, che si distaccarono essi stessi dal dettato del testo ebraico nelle loro citazioni dell'Antico Testamento: possono forse essere considerati colpevoli per questo' Il problema è visto con l'occhio di chi non si deve confrontare solo con poeti, letterati o pensatori, perché si trova dover tradurre niente meno che la parola di Dio, ma non si limita a questo aspetto: il testo offre la possibilità di sentire dalla voce del traduttore cristiano per eccellenza riflessioni più ampie sul tema della traduzione che ancor oggi continua a far discutere e che in una cultura come la nostra in movimento verso la globalizzazzione non può non essere all'ordine del giorno.


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