Commento dell'editore e seconda di copertina:
Prima che Otto Pächt vi si cimentasse con ingegnosa e sensibilissima perizia, si poteva ancora guardare alla miniatura medievale come a un genere artistico minore, da studiare negli stessi modi riservati al suo ascendente ritenuto più illustre, la pittura monumentale ad affresco o su tavola. Ma chi assisté nei tardi anni sessanta al ciclo di lezioni viennesi che è all'origine di questo libro ebbe il privilegio di «ascoltare con gli occhi» – sinestesia intellettuale prediletta da Pächt – una messe di immagini sfolgoranti per tonalità cromatiche e traboccanti di forme decorative, a cui veniva riconosciuto il rango autonomo di arte «maggiore», e con esso il diritto a un accesso metodologico peculiare. La vibrazione di allora si trasmette intatta ai lettori di oggi, davanti a un mondo figurativo che parla finalmente in un linguaggio proprio, quello del manoscritto decorato. Di Bibbie, Evangeliari, Salteri, Lezionari, Apocalissi, Sacramentari, Messali e opere con raffigurazioni didattiche Pächt analizza magistralmente ogni aspetto: le forme e gli stili, la suggestiva ricchezza di iniziali, il vocabolario ornamentale e simbolico, le tendenze espressive, il peso dell'eredità tardoantica e bizantina, il rapporto simbiotico o tensivo tra scrittura e immagine, la funzione della cornice, il conflitto spaziale che si gioca all'interno della pagina. Ai capolavori usciti per secoli dalle mani di scribi e miniatori il saggio di Pächt regala così una nuova fioritura, imponendosi come imprescindibile per chiunque voglia accostarsi all'arte del Medioevo europeo.
Quarta di copertina:
"una geniale analisi della miniatura come arte sui generis" (Carl Nordenfalk)
Indice:
pag. 9 Presentazione di Jonathan J.G. Alexander
15 INTRODUZIONE
15 Situazione delle ricerche
19 Valore simbolico del libro
19 Dal rotolo al codice
43 LA DECORAZIONE FIGURATIVA NELLA STRUTTURA ORGANICA DEL LIBRO
43 Osservazioni preliminari
50 Sacramentario e Messale
58 L'INIZIALE
58 Origini antiche
61 L'iniziale zoomorfa (tardoantica, merovingia)
69 L'iniziale caleidoscopica (precarolingia, romanica)
74 L'iniziale figurata (precarolingia, romanica, tardogotica)
80 Il monogramma a piena pagina (insulare, carolingio, ottoniano)
96 L'iniziaIe istoriata e abitata (insulare, carolingia, la B del Beatus)
123 L'ILLUSTRAZIONE DELLA BIBBIA
123 Le Bibbie atlantiche romaniche (Italia, Salisburgo, Inghilterra)
136 Influssi bizantini (il dualismo corpo-veste, il colore oro)
143 La Bibbia gotica (Francia)
144 Forme derivate dall'arte monumentale (vocabolario formale gotico e classico)
156 LE MINIATURE DIDATTICHE
156 Introduzione
157 Rappresentazioni cosmologiche (Salomone di Costanza, Onorio di Autun, Ildegarda di Bingen)
164 L'ILLUSTRAZIONE DELL'APOCALISSE
164 Primi esempi
165 Beato di Liébana
168 Apocalissi ottoniane e inglesi
172 L'ILLUSTRAZIONE DEL SALTERIO
172 Il principio dell'illustrazione letterale (Salteri bizantini, il Salterio di Utrecht)
180 IL CONFLITTO SUPERFICIE-SPAZIO: ININTERROTTE TENDENZE DI SVILUPPO
180 Il primato della decorazione bidimensionale (arte insulare)
184 Rinascenze e adattamenti medievali del gusto antico: espressionismo, vincolo della superficie (anglosassone)
188 Il disegno di superficie
195 Lo spazio stratificato (ottoniano)
199 Lo sfondo a riquadri (romanico)
204 Strutture architettoniche (carolinge, normanne, gotiche francesi)
216 Fine del conflitto spaziale. Fase conclusiva dell'autentica miniatura
APPENDICI
225 Note
231 Elenco delle illustrazioni
245 Bibliografia scelta
247 Bibliografia di Otto Pächt
251 Glossario
255 Indice dei manoscritti
261 Indice delle opere, dei luoghi e degli artisti
264 Referenze fotografiche
265 Nota dei curatori
267 Postfazione di Fabrizio Crivello.