Quarta di copertina:
Nella sua lunga attività di studioso, Paul Zumthor ha mostrato una spiccata curiosità per gli aspetti meno ovvi della realta culturale del Medio Evo e, insieme, una capacità stupefacente di intenderli con sensibilità storica e critica modernissima. Con questo volume, che costituisce il suo ultimo lavoro di grande respiro e rappresenta una sorta di punto d'arrivo del suo percorso intellettuale, l'autore si propone di indagare e rendere esplicite le "misure" intrinseche del mondo medievale quale appariva ai suoi abitanti. Oggetto dell'indagine è, in prima istanza, la percezione dello spazio, che per l'uomo del tempo non è omogeneo e misurabile come per l'uomo moderno: là dove oggi ciò che varia è soltanto la distanza intesa come dimensione quantitativa, il Medio Evo percepisce e si rappresenta la natura degli spazi e dei luoghi come disomogenea, differente a seconda che essi siano vicini o lontani. Le idee stesse di luogo, di movimento, di ignoto e, dunque, di scoperta si rivelano straordinariamente diverse da quelle attuali. Attraverso una serie inesauribile di riferimenti alle arti figurative, alla cartografia, alla letteratura e alla lingua, Zumthor traccia un magistrale affresco dell'assoluta alterità della cultura medievale, illustrandone anche i processi di trasformazione che condurranno, tra il 1450 e il 1550, al tramonto dell'età di mezzo e alla nascita dell'epoca moderna.
Indice:
pag. 7 Premessa
Introduzione
11 I. Percezioni
29 II. "Medio Evo"
Parte prima: La dimora
49 III. Luoghi e non-luoghi
67 IV. La terra
89 V. Costruire
109 VI. La città
Parte seconda: La cavalcata
141 VII. Aperture
163 VIII. La strada
179 IX. Pellegrini e crociati
195 X. Il cavaliere errante
Parte terza: la scoperta
213 XI. L'universo
227 XII. Le grandi aperture
251 XIII. Spazi altri
273 XIV. L'invisibile
Parte quarta: Rappresentazioni
289 XV. Raccontare il viaggio
309 XVI. Cartografie
337 XVII. L'immagine
355 XVIII. Lo spazio dei testi
Epilogo
385 XIX. L'armonia e la luce
409 Bibliografia
433 Indice dei nomi.