Commento dell'editore:
E se il divino Dante avesse esplorato la nostra disgraziata contemporaneità? Ecco qua: Miloševic e Benigni. Don Milani e Vanna Marchi. Gandhi e Bruno Vespa. Ferrara e Rosy Bindi. E naturalmente “quel Berlusconi/ che fece stupro di democrazia”.
"L’Alighieri, si sa, andava significando quello che il cuore gli ‘dittava dentro’. Nella cinquantina di brani apocrifi della "Commedia" pubblicati in questo libro, che si suppongono scritti dal Poeta nell’esilio sotto l’effetto anticipatorio del cocurnio, (e finora mai pubblicati) l’austera tensione etica del Fiorentino si realizza nella consueta potenza immaginaria e stilistica. Percorrendo con Virgilio, di preferenza, siti infernali, Dante incontra numerose maschere del nostro tempo, e osserva, talvolta stupito, talvolta inorridito, l’articolato esercizio fantastico della giustizia divina” (Roberto Piumini).
Un fulminante esercizio di satira e di parodia. Il mondo, il nostro mondo (con i suoi Bush, i suoi Berlusconi, e le sue poche anime belle) precipitato dentro i versi di un Dante apocrifo che sa punire e salvare. Le magnifiche tavole di Francesco Tullio Altan accompagnano – come i molti eccezionali illustratori della "Divina Commedia" – le storie infernali e paradisiache con nuova divertita sapienza pittorica.