Commento dell'editore:
La Pala di San Bernardino è stata indagata ponendo al centro degli studi, qui pubblicati, la sua materia. Il tema del supporto delle tavole dipinte non era fino a poco tempo fa preso in considerazione all’interno degli studi di storia dell’arte. Mentre in questo volume, la centralità attribuita alla materia ha consentito di ricostruire, attraverso un percorso per tanti versi ignorato o del tutto sconosciuto, la specificità dell’espressione artistica dell’opera.

Seconda di copertina:
La Pala di San Bernardino è stata indagata ponendo al centro degli studi, qui pubblicati, la sua materia, considerata secondo quella formulazione teorica che l'ha individuata come aspetto e in quanto struttura, termini del suo costitutivo sdoppiamento. È stata privilegiata, tuttavia, per la pala medesima, fra le due, la via dell'indagine mirata alla sua materia come struttura, quella via che, invece, era stata sempre penalizzata precedentemente. Il tema del supporto delle tavole dipinte, infatti, non aveva accesso agli studi di storia dell'arte se non come argomento rientrante nella casistica delle tipologie raggruppabili per regione, per epoca, per scuole pittoriche. Il supporto, in realtà, è sempre stato considerato come luogo dei possibili interventi, sottoposto al carattere circostanziato della tecnica che il suo risanamento esige.
Dal momento in cui divenne opera braidense, la pala di San Bernardino ha iniziato a risalire la china, seppure lentamente e con qualche tenace resistenza, dopo tanto oblio. Come fosse stata scoperta per la prima volta, l'opera fu oggetto di studi importanti, alcuni dei quali fondamentali; essi la fecero decollare verso la notorietà. Ma sul "capolavoro" finalmente riconosciuto ha finito per aleggiare l'accademia dell'esegesi, alimentata dal sottile dissidio fra i termini di quello sdoppiamento. Così risulta esemplata la storia della pala: tanto il suo aspetto veniva indagato (basti pensare agli studi suscitati dall'uovo!) quanto la sua struttura era trascurata, ridotta a zona di mero intervento. La centralità attribuita alla materia, in quest'ultima accezione, soprattutto, ha consentito, dunque, di ricostruire, attraverso un percorso per tanti versi ignorato o del tutto sconosciuto, la specificità dell’espressione artistica dell’opera, trovandosi calata, la sua qualità irriducibile, nel manufatto, la cui concreta interezza ha, infine, mosso questi nuovi studi.

Indice:
pag. 6 Mario Serio, Presentazione
7 Pietro Petraroia, Introduzione
9 La "Sacra Conversazione" di Piero della Francesca di Millard Meis
23 Nuovi studi:
31 Filippo Trevisani, Struttura e pittura: i maestri legnaiuoli grossi e Piero della Francesca per la carpenteria della pala di San Bernardino
85 Giuseppina Vigliano, I materiali costitutivi e di restauro del supporto
89 Maria Rita Giuliani, Caratterizzazione del materiale tessile
90 Gian Franco Priori, Caratterizzazione del materiale ligneo
91 Giovanni Bottiroli, Antonietta Gallone, La tecnica di microspectrofluorometria applicata all'analisi dei leganti
97 Emanuela Daffra, Studi e ricerche 1966-1996
115 Matteo Ceriana, Sull'architettura dipinta della pala
167 Roberto Bellucci, Cecilia Frosinini, Ipotesi sul metodo della restituzione dei disegni preparatori di Piero della Francesca: il caso dei ritratti di Federico da Montefeltro
189 La Pala di San Bernardino nella Pinacoteca di Brera: memorie e documentazione
193 Atlante fotografico
235 Apparato 1: Il restauro della pala 1979-1981
237 Pinin Brambilla Barcilon, Relazione dell'intervento
257 Antonietta Gallone, Lo studio analitico dei pigmenti
263 Apparato 2: Rilievo e documentazione grafica del supporto
273 Indice dei luoghi e dei nomi, a cura di Enzo Biagi.