Commento dell'editore:
Un prezioso libro dedicato all'amore nel Medioevo. I Carmina Burana si prestano, per vastità e varietà, a percorsi di lettura pressoché infiniti. Entro il complesso genere della poesia amorosa sono analizzati, tradotti e spiegati alcuni Carmina nella loro fitta rete di allusioni, riferimenti e suggestioni, attinti ad elementi e auctores della tradizione classica (Ovidio soprattutto) che provocano interessanti rielaborazioni e riscritture unite al linguaggio della poesia cristiana e del testo biblico (in particolare il Cantico dei Cantici). Una tensione poetica che genera considerazioni circa i rapporti con la coeva produzione letteraria d'amore in volgare. Un quadro generale della poesia d'amore mediolatina e della fortuna di Ovidio fra XII e XIII secolo. Questioni di metodo e indagini critiche fanno il punto su questo fondamentale momento della poesia del Medioevo.
Indice:
Premessa
Capitolo primo. La poesia d'amore mediolatina e l'influsso di Ovidio fra XII e XIII secolo
Capitolo secondo. I Carmina Burana 6 e 39 fra risonanze bibliche e 'mondo alla rovescia'
Capitolo terzo. L'Altercatio Phyllidis et Flore (CB 92)
Capitolo quarto. Cedit, hiems, tua durities (CB 135): esordio primaverile e inno all'Amore
Capitolo quinto. Tange, sodes, citharam (CB 121): "chiodo scaccia chiodo", Orazio e la disillusione d'amore
Capitolo sesto. Huc usque, me miseram! (CB 126): una "Chanson de femme" Mediolatina
Capitolo settimo. "Pastorelle" mediolatine, provenzali, francesi e galego-portoghesi
Capitolo ottavo. Un "falso" ovidiano del XIII secolo: gli Pseudo-Remedia amoris
Bibliografia
Indice degli autori e delle opere anonime
Indice degli studiosi