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Commento dell'editore e note di copertina:
Chierico gallese e letterato della cerchia di corte del re normanno, Geoffrey di Monmouth scrisse la Profezia di Merlino come capitolo autonomo nel contesto della sua Historia Regum Britanniae del 1135. La Profezia è il primo testo in cui è raccolta, in modo coerente e unitario, la multiforme tradizione mitico-letteraria della leggenda su Merlino - druido celta, saggio consigliere dei capi, figlio del diavolo e immortale, profeta protagonista della rinascita di Britannia -, riemerso, attraversando la lunga notte barbarica e pagana, dall'antichità britannica del V secolo, a fianco dei primi re cristiani, coi suoi tratti originari però intatti. Il testo di Geoffrey (ritrovato in un codice cinquecentesco di proprietà di un vescovo francese) recupera il filo della leggenda di Merlino dalle fonti pseudostoriche precedenti e dalla tradizione orale.
"Dunque, stava seduto il re dei Bretoni Vortigern sulla riva di uno stagno asciutto: ne uscirono tre draghi, uno dei quali era bianco e l'altro rosso. Si vennero incontro, attaccarono feroce battaglia; ed emettevano fuoco con il loro fiato. Ebbe la meglio il drago bianco, che mise in fuga quello rosso fino al limite dello stagno. Ma quest'ultimo, infuriato per essere stato scacciato, assalì l'altro e lo costrinse a retrocedere. Mentre essi si battevano in tal modo, il re ordinò ad Ambrogio Merlino di dirgli che cosa significasse la lotta dei draghi. Ecco, Merlino scoppiò in lacrime, fu invasato di spirito profetico e disse…"
Indice:
pag. 7 La "Profezia" nella storia, di Antonio G. Luciani
17 Merlino e la sua "Profezia" nella letteratura, di Maria G. Vitali
37 Note
39 La profezia di Merlino
67 Il testo latino
87 Indice dei nomi geografici