Commento dell'editore e quarta di copertina:
Gli amori della rosa e dell'usignuolo formano uno dei più celebri temi cantati da innumerevoli poeti persiani, turchi, arabi, indostani. Nell'usignuolo innamorato che piange, grida, supplica e si dispera di fronte all'altezzosità e all'apparente indifferenza della rosa, è stato visto non solo un simbolo della sofferenza e dell'autopurificazione che ogni autentico amante deve sperimentare prima di attingere all'unione con l'amata, ma anche un paradigma profondo e affascinante dell'amore mistico dell'anima per Dio. Nel poema l'amore dell'ebbro usignuolo, che canta solo per la rosa, appare scandaloso agli altri uccelli che cantano invece per Dio e così essi lo trascinano in tribunale di fronte al profeta-giudice Salomone. Questi, però, capisce che la via dell'amore non è lontana dalla via della profezia e, inaspettatamente, assolve l'usignuolo da ogni accusa restituendolo alla sua prediletta rosa. Amore mistico e amore profano si mescolano inestricabilmente nella più famosa e intrigante "favola teologica" del Medioevo persiano.
Indice:
Introduzione, di C. Saccone
La canzone dell'Usignuolo
Note
Il Diletto degli Amanti
Note
La canzone di Rosa e Usignuolo: paradigmi dell'amore nella poesia persiana medievale, di C. Saccone
Due 'Attâr?
Struttura e contenuto del BN e del NA
Confronti coranici
Paradigmi dell'amore
Il giudizio
Il Giardiniere
Conclusione: simbologie dell'amore
Note.