BUONE CONDIZIONI
Commento dell'editore e seconda/quarta di copertina:
La sognatrice narra la vita di Ildegarda di Bingen (1098-1179), una delle donne più importanti del Medioevo, figura di spicco dell'intera umanità. Suora, visionaria, scrittrice, musicista, esperta di medicina, trattò da pari a pari con i grandi del suo tempo e la sua figura non cessa di affascinare.
In questo libro troviamo Ildegarda, monaca autorevole e ammirata, nel monastero benedettino di Disibodenberg. Vi è stata condotta dalla sua inquieta giovinezza, durante la quale aveva abbandonato la nobile famiglia d'origine per seguire la propria missione. Neanche questa, tuttavia, potrà essere la sua dimora: una visione le appare, esortandola a partire e a fondare una nuova comunità religiosa, in un luogo remoto e isolato. «Se ti senti più sicura fra le mura del tuo monastero» aveva detto la voce «allora mi tradisci». È La chiamata divina, che la sprofonda nell'angoscia: con che animo separarsi dal suo fedele amico, il monaco Volmar, e dalla sua amata discepola Richardis, con i quali ha condiviso i pensieri più profondi e le emozioni più sublimi? Ma alla fine la voce interiore sarà più forte di tutte le troppo umane esitazioni. Ildegarda dovrà assumere il ruolo del costruttore, dello stratega, del capo per le sue sorelle, e dovrà affrontare prove durissime. Solo superando le difficoltà, realizzerà la propria missione di mistica, teologa anticonformista e, soprattutto, donna di Dio. Questa storia romanzata di Ildegarda - che ha ricevuto i più prestigiosi premi letterari della Scandinavia - riporta in vita una personalità leggendaria che ancora oggi seduce per la sensibilità artistica, le scoperte pionieristiche nel campo della medicina alternativa, la forza d'animo con cui seppe far coesistere dentro di sé la propria femminilità e la propria vocazione. Nell'autunno 2012 Ildegarda sarà proclamata dottore della Chiesa da papa Benedetto XVI.
"Io fiammeggio nella bellezza dei campi, io risplendo nelle acque, io ardo nel sole, nella luna e nelle stelle".
"Sono un vaso di terracotta, che prima accoglie la parola di Dio, poi stupidamente dimentica tutto, si secca e si spacca".
"Il vaso sarà pure di terracotta" le rispose il maestro Volmar "ma ciò che ci permette di usarlo è il vuoto al suo interno".