Commento dell'editore:
«Allora, uomini e donne di quella regione, a vedere una stella tanto mirabile e ad udire la voce che ne veniva, furono invasi da singolare stupore ed ammirazione, e non ebbero dubbio che fosse proprio quella la stella annunziata dalla profezia di Balaam. E, nello stesso momento, i tre Re, che regnavano nelle terre dell'India, della Caldea e della Persia, ebbero dagli astrologi e dai profeti notizia della stella, e grandemente si compiacquero che loro era toccato di vederla, mentre erano in vita. Avvenne, così, che questi tre Re, pur separati dall'enorme distanza dei loro regni, e del tutto all'oscuro l'uno della decisione degli altri, si prepararono a cercare e ad adorare il Re che era nato, con doni veri e mistici di eccezionale ricchezza, e con gioielli nobilissimi, facendosi accompagnare da numerosa scorta reale.»
Scritto nel 1364 in occasione del 200° anniversario della traslazione delle reliquie dei Re Magi a Colonia, il Liber de Trium Regum corporibus Coloniam translatis è l'ultimo, in ordine di tempo, dei racconti leggendari sui tre Re Magi. L'autore ha messo insieme il materiale documentario raccolto in anni di ricerca e lo ha trasformato in una narrazione libera da inceppi critici, infarcita di stranezze e di curiosità. Il ciclo leggendario dei Re Magi ha, per secoli, offerto a generazioni oppresse dal chiuso ritmo della vita dei feudi e delle campagne un sentiero di evasione verso i sognanti mondi di un Oriente immaginario. Lo scarno testo di Matteo sull'adorazione dei Magi è stato trasformato così in un florilegio mitico che recupera i temi iranici e mongoli del culto del fuoco, le confuse vicende del trasferimento delle reliquie dei Magi da Milano a Colonia, le prime informazioni sulle tre Indie e così via.