Commento dell'editore:
Volume in formato obl. (cm. 22,5 x 24,5), su carta patinata semilucida, di 180 pagine con 112 illustrazioni a colori, anche in grande formato, riprese direttamente dal dipinto originale, accompagnate da numerose didascalie illustrative, che indagano le diverse interpretazioni del dipinto e ripercorrono criticamente la sua rilevanza topografica e storica, rivelano e illustrano l’organizzazione della vasta delineazione urbana, le tracce dei ripensamenti, le vicende alle quali esso fu legato, il contesto politico entro il quale l’opera maturò, nella seconda metà del Quattrocento, per restituirci una delle immagini più affascinanti della città. Il volume è corredato di un vasto apparato di note, indici dei nomi e bibliografia.
Da quando, nel 1904, la Tavola Strozzi venne scoperta da Corrado Ricci nei saloni del palazzo del principe Carlo Strozzi, e fino ai nostri giorni, il dipinto è stato sempre considerato una delle rappresentazioni urbane più antiche e preziose della città di Napoli in età aragonese. Legato alla vicenda personale di Filippo Strozzi, il mercante e banchiere fiorentino che soggiornò a Napoli per almeno venticinque anni, godendo del favore dei regnanti, il dipinto - conservato oggi presso il Museo di S. Martino - ha suscitato fin dalla sua prima presentazione, ad opera di Benedetto Croce, un grande interesse per il suo valore documentario ed ha stimolato insieme ogni possibile ricerca sul suo soggetto, sul suo autore e sul contesto storico nel quale esso fu concepito. Questo saggio si propone una nuova lettura del dipinto, attraverso il riesame delle fonti e la discussione delle diverse posizioni critiche emerse nel corso di oltre cento anni.
Ne risulta, anche con l’apporto di nuovi riscontri documentari, una rinnovata valutazione dell’opera, una disamina scientifica del suo valore testimoniale, una stimolante esplorazione critica delle fonti e infine una serie di ipotesi sul contesto culturale entro cui esso può essere collocato.