Commento dell'editore e quarta di copertina:
La terra degli uomini evocata nel titolo non è soltanto l'ambiente naturale più o meno antropizzato nel corso del tempo, né le campagne medievali rappresentano qui il mero fondale di vicende storiche che si ritiene si svolgessero altrove. La terra degli uomini rappresenta piuttosto il legame, forte e specifico, che si creava tra gli uomini, le singole comunità, e la terra da cui dovevano ricavare di che vivere. Un'impresa non facile. Vivere della terra richiedeva costante applicazione e, se possibile, ingegno e, ancor meglio, un po' di capitale. Era uno sforzo di appropriazione individuale e collettivo che, appunto, trasformava un territorio anonimo nella terra posseduta da quegli uomini, che si organizzavano in base a specifiche esigenze e aspettative, diverse di tempo in tempo. Era una terra plasmata a loro immagine e a immagine del loro modo di vivere.
Indice:
pag. 9 Introduzione
17 1. Bella Italia: un caleidoscopio di mondi
17 1.1. Paesaggi agrari d'Italia e d'Europa
21 1.2. Paesaggi agrari, insediamenti e abbandoni
26 1.3. Le aree dell'accentramento
35 1.4. Un caso particolare: l'insediamento cistercense
38 1.5. Fenomeni di dispersione
44 1.6. I paesaggi della specializzazione
49 2. La natura selvaggia: i boschi
49 2.1. I boschi di città e il loro uso
2.1.1. Gli alberi di Milano
2.1.2. L'avanzata del bosco ceduo
2.1.3. Uno sviluppo inusuale: l'arretramento del castagno
65 2.2. I boschi del desertum e il loro uso
2.2.1. Boschi e ascesi
2.2.2. La difficile convivenza tra vicini loro malgrado
2.2.3. Accaparramento e sfruttamento dei castagneti
2.2.4. I boscaioli della certosa: l'utilizzazione delle risorse forestali
83 3. Lombardia, pianure e città
83 3.1. La proprietà fondiaria nel Milanese tra IX e XII secolo
3.1.1. Dalla curtis al dominatus loci
3.1.2. Corti e massarici nel Milanese
3.1.3. Conduzione diretta e manodopera
3.1.4. Struttura e caratteri delle aziende a conduzione indiretta
3.1.5. Tra XI e XII secolo
117 3.2. Nel Lodigiano all'inizio dell'età moderna
3.2.1. La costruzione di un territorio: natura e agricoltura
3.2.2. Il mito dell'agricoltura lodigiana
3.2.3. Tra continuità e innovazioni: il paesaggio rurale nel Cinquecento
3.2.4. Il ruolo dei boschi nell'economia irrigua
3.2.5. Le grandi possessioni negli ultimi secoli del Medioevo
137 4. Piemonte, montagne e villaggi
137 4.1. Il territorio di Rocca de' Baldi tra XI e XV secolo
4.1.1. Le foreste dell'area Morozzo-Bredulo-Magliano nei documenti dei secoli XI-XII
4.1.2. Tra XI e XIII secolo: i dissodamenti e le colture
4.1.3. Marginalizzazione di boschi e incolti, valorizzazione delle terre, forme di insediamento
153 4.2. Villafalletto dal Medioevo all'età moderna
4.2.1. Un'indagine regressiva
4.2.2. La toponomastica fra strade e incolti
4.2.3. I dissodamenti
4.2.4. Il paesaggio agrario e la localizzazione delle colture
4.2.5. Viti, vigneti e alteni
173 4.3. Il catasto di Trinità
4.3.1. Territorio, insediamento, paesaggio agrario tra Medioevo ed epoca moderna
4.3.2. Il gruppo dei proprietari nei libri d'estimo di Trinità
4.3.3. L'abitato e la struttura dell'insediamento
4.3.4. Modelli abitativi: domus, tetti, casotti
4.3.5. Paesaggio rurale e scelte colturali
193 5. Uomini al lavoro: i monaci bianchi nelle campagne d'Europa
193 5.1. Il mito dell'economia cistercense
195 5.2. Uomini e strutture agrarie
199 5.3. La specializzazione produttiva
204 5.4. Grange e insediamento rurale
210 5.5. Gestione, conduzione, organizzazione dei patrimoni
217 Conclusioni
219 Fonti e bibliografia