L'Armata Brancaleone. Un film di Mario Monicelli. Quando la commedia riscrive la storia


PREZZO : EUR 25,00€
CODICE: ISBN 8871805674 EAN 9788871805672
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
A cura di:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE :
DISPONIBILITA': Esaurito


TITOLO/DENOMINAZIONE:
L'Armata Brancaleone. Un film di Mario Monicelli. Quando la commedia riscrive la storia

PREZZO : EUR 25,00€

CODICE :
ISBN 8871805674
EAN 9788871805672

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
A cura di:

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COLLANA/SERIE:


ANNO:
2005

DISPONIBILITA':
Esaurito

CARATTERISTICHE TECNICHE:
215 pagine
48 ill. colori
Brossura
cm 17 x 24

DESCRIZIONE:

Claudia Morgoglione, «La Repubblica», 23 gennaio 2006:
«Quarant'anni fa, nei cinema di casa nostra, fu più di un semplice campione d'incassi. Perché diventò subito fenomeno di costume, moda linguistica, fissazione collettiva. Un esempio vincente di commedia all'italiana: anzi, La commedia all'italiana per eccellenza. E dire che L'Armata Brancaleone - regia di Mario Monicelli, un grandissimo Vittorio Gassman protagonista - era un film che non voleva fare nessuno.
Una scommessa azzardata, ma vincente: L'Armata Brancaleone resta uno dei maggiori successi made in Italy. E così non sorprende che adesso il film sia stato restaurato, riportato ai suoi antichi splendori e colori, grazie al lavoro dell'Associazione Philip Morris - Progetto Cinema. Il risultato - in attesa di una prossima pubblicazione in dvd - è stato presentato questa mattina [il 23 gennaio 2006, N.d.R.] a Roma, nel corso di un'anteprima riservata alla stampa. Alla presenza, tra gli altri, di Catherine Spaak (interprete, giovane e bellissima, della pellicola), Alessandro Gassman, Diletta D'Andrea Gassman, il sindaco Walter Veltroni, e altri; assente giustificato il primo artefice dell'opera, Monicelli, bloccato a casa dall'influenza.
E così, sul grande schermo della Casa del Cinema della capitale, sono scorse - tra risate e applauso finale, da parte della platea - le immagini della stralunata, grottesca commedia medievale.
Una serie di eventi mirabolanti vissuti da Brancaleone con un misto di ingenuità - la sua pedissequa fedeltà al codice cavalleresco - e maldestra furbizia. Il tutto con altri attori di valore a fargli da spalla - Gian Maria Volonté, Enrico Maria Salerno - e soprattutto col linguaggio latino e maccheronico inventato dagli sceneggiatori Age e Scarpelli. Forse il vero segreto del successo del film.
Insomma, un'opera che piace anche ai critici di oggi; anche coloro che nel 1966 non erano nemmeno nati.
Al di là delle memorie personali, l'operazione di restauro di questo film si inserisce anche in un discorso generale di salvaguardia del nostro patrimonio cinematografico. "Abbiamo già restaurato ventinove film - spiega Alessandra Giusti, rappresentante dell'Associazione Philip Morris - e abbiamo già altri lavori in cantiere: I Mostri di Dino Risi, ancora con Vittorio Gassman, Un sacco bello di Carlo Verdone, e forse un film di Luigi Magni".»


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