Con la traduzione latina di Francesco Aleardi
Commento dell'editore e quarta di copertina:
Il viaggio a Roma è, sempre, avventura dello spirito e dell'intelligenza. Mito, leggenda, sogno e speranza. Meta per coloro che cercano le testimonianze del suo passato; punto d'arrivo per i pellegrini di tutta Europa che, nelle tombe degli apostoli e nelle reliquie dei martiri, sperano di trovare risposta al desiderio di salvezza.
Primavera del 1411. Manuele Crisolora, ambasciatore dell'imperatore bizantino presso il papa, giunge a Roma. È folgorato dallo splendore della città, dove tutto parla dell'antica potenza. Le strade brulicano di pellegrini che parlano le lingue più diverse, ora sono la potenza e la ricchezza - non solo spirituale - della Chiesa che si manifestano a Roma e nel mondo. Ma soprattutto l'occhio nostalgico di Manuele è attratto dai segni (iscrizioni, opere d'arte) dell'antica comunanza fra Greci e Romani. E dalla somiglianza fra Roma e Costantinopoli, che di Roma è figlia, il fine dello scritto, dissimulato nel confronto fra le due città, è un appello implicito alla madre per la salvezza della figlia, minacciata dai Turchi. Le due Rome è percorso da un senso di precarietà che assume quasi la forma di un presagio: «anche le città muoiono». Costantinopoli cadde nel 1453. L'anno dopo Francesco Aleardi tradusse il testo in latino.
Sommario:
pag. 7 Introduzione
7 Manuele Crisolora
13 Le due Rome:
16 Roma a volo d'uccello
17 Le chiavi di s. Paolo
21 Costantinopoli
24 L'epilogo
25 La traduzione di Aleardi:
25 Francesco Aleardi
26 La traduzione latina e i manoscritti
29 Un passo mancante nei manoscritti greci
31 Le due Rome
89 Bibliografia.