Commento dell'editore:
Firenze, 1300. Dante Alighieri è priore della città e alcuni crimini lo costringono a mettere il suo multiforme ingegno al servizio della giustizia e della verità. Un celebre mosaicista ucciso ai piedi di un'opera colossale e incomprensibile. Una galea arenatasi nelle paludi dell'Arno con il suo inquietante equipaggio di morti. Una cantatrice dalla voce paradisiaca, al cui fascino neppure l'Alighieri era stato insensibile, che l'assassino trasforma in un'orrenda allegoria. Infine, in missione a Roma, i resti di cadaveri dilaniati che il Tevere getta sulle sue sponde, forse sacrifici di un'antica terribile religione. Per risolvere questi enigmi Dante non esiterà a addentrarsi nella "selva oscura" degli indizi e delle false piste, scendendo nei bassifondi più cupi delle due città fino a raggiungere gli inferi della malvagità umana, dove follia e delitto regnano tra le tenebre. Come ha scritto Niccolò Ammaniti, nella sua quadrilogia dantesca Leoni «è riuscito a costruire un intreccio da cui è difficile staccarsi e a creare intorno alla figura di Dante un mondo perfetto».