Commento dell'editore e seconda di copertina:
Arricchito da un variegato corredo iconografico, il testo di André Grabar, su Plotino e le origini dell'estetica medievale, è introdotto da uno studio sui rapporti tra Medioevo e antichità pagana, e concluso da un'analisi sulla rappresentazione dell'intelligibile nell'arte. La rivoluzione artistica che si è operata è tanto più straordinaria perché nata in quel mondo greco-romano così solidamente legato alla perfetta corporeità della figura umana, colta sia nelle sue svariate fisionomie sia in azioni di guerra, di caccia, di vita o potere. Di pari passo con la filosofia si opera una curvatura nella visione dell'arte e in quello che da essa ci si aspetta: semplicemente si cerca di raffigurare l'invisibile. E da questa rivoluzione nasce quella che con una generalizzazione denominiamo "arte paleocristiana", che a Oriente proseguirà con le icone e l'arte che chiamiamo bizantina, mentre a Occidente sarà il fondamento su cui si costruirà tutta la nostra arte medievale. L'analisi di Grabar parte dal presupposto che non si possano capire né il Medioevo né l'arte europea occidentale e bizantina senza aver compreso le origini della rivoluzione artistica che ha sperimentato la visione dell'intelligibile.
Indice:
pag. 7 Prefazione
13 Il messaggio dell'arte bizantina
57 Plotino e le origini dell'estetica medievale
119 La rappresentazione dell'intelligibile nell'arte bizantina del Medioevo
165 Apparati
166 Origine dei testi
167 Note
172 Bibliografia