Quarta di copertina:
Lo Sciismo imamita è una dottrina, un modo di vivere, una vera e propria attitudine spirituale che si fonda su saldi principi e precetti il cui mancato rispetto può fare di un individuo un musulmano ordinario, un semplice amante della Ahl al-Bayt (la Famiglia del Profeta) o addirittura un miscredente o un ipocrita, ma non un vero Sciita. Gli Sciiti, infatti, aggiungono alla tradizionale professione di fede la fedeltà e l'obbedienza agli Imam della Ahl al-Bayt, detentori dell'autorità spirituale e del potere temporale. Queste tradizioni raccolte nel Ŝifāt al-Shī'ah, nella loro semplicità e chiarezza, delineano il modello a cui deve ispirarsi chi desidera perfezionarsi eticamente e spiritualmente lungo la via indicata dal Profeta dell'Islam e dalla sua Ahl al-Bayt. Il testo è preceduto da una introduzione in cui Roberto Ruhollah Arcadi, musulmano italiano ricercatore presso l'Università di Shiraz (Iran), illustra alcune caratteristiche peculiari dell'Islam sciita nel contesto della tradizione dottrinale e mistico-esoterica dell'Islam e il suo rapporto con il mondo moderno.
"Giuro su Iddio che i nostri Sciiti sono soltanto coloro che temono Iddio e Gli obbediscono. Essi si distinguono a motivo dell'umiltà, della sottomissione [reverenziale], della fiducia, del frequente ricordo d'Iddio, del digiuno, della preghiera, del rispetto nei confronti dei genitori, dell'aiuto del vicino, in ispecie quello povero, dei senza-tetto, degli indebitati e degli orfani, [e anche a motivo] della [loro] veridicità, della recitazione del Corano, ed evitando la menzione di persone se non per farne gli elogi". (Imam Abu Ja'far al-Baqir [V imam sciita])