Commento dell'editore:
Paradigma della nostra lingua poetica, il "Canzoniere" di Petrarca ha anche costituito, con il corpus delle sue correzioni autografe, la prima occasione per l'esercizio della critica delle varianti su testi volgari, quella che Croce liquidava come «critica degli scartafacci», e che fu riportata magistralmente in onore da Gianfranco Contini. Segre ripercorre l'itinerario della variantistica petrarchesca, dalle sue origini con le "Prose della volgar lingua" (1525) di Pietro Bembo fino alla ripresa novecentesca, dopo tre secoli di ristagno. Un itinerario di cui Segre indica i sottili incroci con le poetiche coeve: all'idea di eccellenza dell'ultima versione, a cui rimanevano fedeli gli editori del Cinquecento, si sostituisce, nel Contini vicino al simbolismo, «la celebrazione dell'analisi del testo in fieri». Oggi è ormai attestato – e qui è risultato decisivo il contributo dello stesso Segre – che le correzioni d'autore formino un sistema: ne è un esempio perspicuo il confronto tra due differenti versioni di un sonetto petrarchesco.

Indice:
pag. 5 Le varianti e la storia. Il Canzoniere di Francesco Petrarca, Cesare Segre
Interventi
35 Una palinodia, Giovanni Giudici
49 "Pro Confortino", Alessandro Pancheri.