Seconda di copertina:
Alberti non volle illustrare il proprio trattato perché, da umanista, riponeva piena fiducia nella attitudine della parola a potere comunicare, in modo tanto ineguagliabile quanto inequivocabile, qualsivoglia contenuto di sapere: quindi egli, consapevolmente, intese offrire indicazioni teoriche per il rinnovamento della "res aedificatoria" agli uomini del proprio tempo "non figuris, sed nomjnìbus" (VII, VI, 3), non tramite immagini, bensì, appunto, per mezzo del "discorso".
Ma oggi noi, non essendo di tutta evidenza uomini del Quattrocento, non possediamo più gli strumenti intellettuali atti a ricostruire prima di tutto nella nostra mente immagini anche complesse di architettura (si pensi, ad esempio, agli 'edifici', ai "theatra" che sapeva creare l'arte della mnemotecnica rinascimentale), né tantomeno possediamo più gli strumenti linguistici propri di quel peculiare latino umanistico, quanto mai variegato e ricchissimo anche dal punto di vista semantico, attraverso il quale Alberti stesso si esprimeva e che permetteva, invece, ai "litterati" e agli artisti per i quali egli scriveva di vedere suscitate agevolmente e per così dire immediatamente, davanti agli occhi del loro intelletto, le immagini dalle istituzioni del De Re Aedifìcatoria evocate.
Ecco, quindi, che in questo volume si è proceduto innanzi tullo ad un riaccorpamento tematico delle norme da Leon Battista dettate relativamente ad alcuni tra i più significativi problemi edificatòri (l'ordine, i templi, le basiliche, gli edifici civili, che nel trattato erano affrontati sì esaustivamente, ma paratatticamente, non cioè sinteticamente in un unico 'luogo' del testo, ma come 'dispersi' nei vari libri e capitoli e paragrafi dell'opera stessa, secondo una logica senza dubbio in allora e legittima e impeccabile, ma assai lontana dalla nostra in quanto, ovviamente, funzionale a quella didattica "scolastica" che era propria del tempo di Alberti medesimo): riaccorpamento capace di sistematizzare e sopra tutto di sintetizzare tali contenuti essenzialmente in funzione della nostra, attuale, capacità di assimilazione. di comprensione. Inoltre, tale ricomposizione normativa di temi edificatòri albertiani è stata accompagnata da una serie di tavole (sulla scia storiografica di una necessità maieutica già, peraltro, avvertita sino dalla prima grande edizione a stampa in "lingua fiorentina" del trattato stesso curata, nel 1550, da Cosimo Bartoli e non a caso, appunto, accompagnata da preziose incisioni 'vasariane') che non intendono certo restituire ipotetiche illustrazioni 'perdute' del De Re Aedificatoria (che di immagini, come si diceva, intese al momento della sua nascita fece a meno), bensì solamente fornire schemi ausiliari al recupero critico delle intenzioni istituzionali di Leon Battista stesso, una volta di più anch'essi strettamente funzionali alle nostre, attuali capacità cognitive e possibilità di riappropriazione di tali contenuti istituzionali.
Schemi, quindi, 'necessari' ad una comprensione storiograficamente ricontestualizzante di tutte quelle tipologie e morfologie che sino ad oggi erano rimaste per così dire nascoste (e per il grande pubblico sostanzialmente perdute, celate quasi in un palinsesto ignorato) dietro le parole (non più per noi suscitatrici di "figurae", di "idee" platonicamente edificatorie) del grande trattato architettonico.
Indice:
pag. 9 PRESENTAZIONE
15 L'ORDINE IL TEMPIO LA BASILICA, di Gabriele Morolli
I. L'ORDINE
17 INTRODUZIONE
20 1. LE MODANATURE
26 2. LA COLONNA
29 3. IL FUSTO DELLA COLONNA: MORFOLOGIA GENERALE E AFFUSATURA
32 4. VARIAZIONI DELL'AFFUSATURA DEL FUSTO
33 5. LE SCANALATURE DEL FUSTO
35 6. IL CAPITELLO DORICO
39 7. IL CAPITELLO IONICO
44 8. IL CAPITELLO CORINZIO
49 9. IL CAPITELLO COMPOSITO o "ITALICO"
52 10. LA BASE "DORICA" (o ATTICA)
55 11. LA BASE "IONICA" (e/o CORINZIA)
60 12. CAPITELLO E BASE DEL TUSCANICO
61 13. LA TRABEAZIONE
62 14. L'ARCHITRAVE: GENERALITÀ
64 15. LA TRABEAZIONE DORICA
69 16. LA TRABEAZIONE IONICA
74 17. LA TRABEAZIONE CORINZIA
76 18. L'ORIGINE LIGNEA DELL'ORDINE ARCHITETTONICO
78 19. MODULO ALL'APOFIGE, MODULO ALLA CINTA DEL FUSTO
81 20. COMPARAZIONE DEI VARI ORDINI
88 21. LA SERIE 'NATURALE' ASCENDENTE DEI TRE ORDINI
95 22. I CINQUE INTERCOLUMNI
97 23. L'ORDINE TRABEATO E L'ORDINE AD ARCATE
101 24. "ARCUATAE COLUMNATIONES": I QUATTRO INTERCOLUMNI (O 'INTERPILASTRI') AD ARCATE
103 25. L'"OPUS AFFICTUM": L'ORDINE PARIETALE
II. IL TEMPIO
107 INTRODUZIONE
109 26. LE PRINCIPALI PARTI DEL "TEMPLUM''
109 27. PIANTE CENTRALI, PIANTE LONGITUDINALI: MORFOLOGIA GENERALE
112 28. IL TEMPIO ALL'ETRUSCA
115 29. PLANIMETRIE TEMPLARI: I RAPPORTI PROPORZIONALI
118 30. ABSIDI E CAPPELLE
123 31. ARTICOLAZIONE PLANIVOLUMETRICA INTERNA
125 32. SPESSORE E ALTEZZA DELLE PARETI DELLA CELLA
128 33. LA COPERTURA: TETTO e/o VOLTA
128 34. I LACUNARI DELLA VOLTA A BOTTE
131 35. IL PODIO
133 36. IL PORTICO ESTERNO
134 37. IL FRONTONE
135 38. PORTICI TRABEATI E PROSPETTI ESEMPLARI
141 39. LA PORTA DORICA, LA PORTA IONICA, LE DUE PORTE CORINZIE
152 40. I BATTENTI DELLE PORTE
153 41. L'ACCESSO ALLE CAPPELLE
155 42. LE FINESTRE
157 43. LE NICCHIE
159 44. L'ALTARE E GLI ARREDI MOBILI TEMPLARI
161 45. RIVESTIMENTI PARIETALI E PAVIMENTALI
163 46. IL TEMPIO SOTTACIUTO
III. LA BASILICA
171 INTRODUZIONE
173 47. LE PRINCIPALI PARTI DELLA BASILICA
174 48. L'EVOLUZIONE DELLA FABBRICA ORIGINARIA
175 49. LE TRE TIPOLOGIE PLANIMETRICHE
178 50. LO SPESSORE DELLE PARETI
180 51. I "PORTICI" INTERNI
182 52. PROSPETTI INTERNI DELLA NAVATA CENTRALE
185 53. PORTE E FINESTRE
186 54. I "PORTICI" ESTERNI
186 55. LA COPERTURA: IL TETTO E IL SOFFITTO
187 56. LE FACCIATE
189 57. LA BASILICA CIRCOLARE
LE FABBRICHE CIVILI, di Marco Guzzon
IV. LE FABBRICHE CIVILI
193 INTRODUZIONE
195 58. MONUMENTI COMMEMORATIVI
195 59. IL MAUSOLEO
198 60. LE TORRI
198 61. IL PONTE
202 62. IL FORO
202 63. L'ARCO DI TRIONFO
205 64. IL TEATRO
207 65. L'ANFITEATRO
207 66. IL CIRCO
210 67. I LUOGHI DI PASSEGGIO
210 68. LA CURIA SACERDOTALE. LA CURIA SENATORIA
214 69. LE TERME
APPARATI
219 I NUMERI DELL'ARMONIA, dí Marco Guzzon
227 ORDINI 'NOVI/ANTIQUISSlMl' PER UNA 'NOVA/ANTIQUISSIMA' ARCHITETTURA DEGLI EDIFICI CIVILI: IL LIBRO VIII DEL DE RE AEDIFICATORIA, di Ferruccio Canali
237 EDIZIONI, VERSIONI E ILLUSTRAZIONI DEL DE RE AEDIFICATORIA. NOTA SULLA FORTUNA DEL TRATTATO ALBERTIANO, di Federica Salvi
243 BIBLIOGRAFIA