"Leonardo e i leonardeschi" è suddiviso in due sezioni, di cui la prima è dedicata a Leonardo e la seconda, alla scuola leonardesca e alla sua sfera di influenza. Suida ricostruisce la carriera artistica di Leonardo seguendo un criterio biografico, ripercorrendo cioè le tappe principali della sua vita: gli anni fiorentini, quelli milanesi e l'ultimo ventennio, diviso fra Firenze, Roma e la Francia. La seconda sezione è una vasta panoramica sulla produzione degli allievi di Leonardo e di tutti gli artisti che hanno risentito, più o meno direttamente, dell'influenza del maestro. Accanto ai seguaci lombardi, Suida si sofferma sui fiorentini, su Raffaello e Correggio, sui veneziani e sui tedeschi e sui neerlandesi, da Durer fino a Rubens.
Note di copertina:
Quello che qui si presenta per la prima volta al lettore italiano, per la cura di Maria Teresa Fiorio, è "il gran libro" sull'arte di Leonardo e dei pittori della sua cerchia, quelli che ormai vanno sotto il nome di leonardeschi. E stupirà ribadire la data di pubblicazione del libro in lingua originale: 1929, a Monaco, per i tipi della Bruckmann.
Minore sarà la sorpresa per il lettore se intenderà come la cultura storico-artistica italiana, sulla scorta delle indicazioni di Roberto Longhi - cui va peraltro il merito indiscutibile della valorizzazione dell'arte lombarda - abbia dedicato per lo più le sue energie alla valorizzazione della 'pittura della realtà" e alla ricostruzione del tessuto della pittura lombarda dal Medioevo al primo Rinascimento.
E quanto Longhi fosse poco incline a considerare l'apporto di Leonardo e dei suoi all'arte lombarda lo sappiamo dalla memorabile prefazione al catalogo della mostra Arte lombarda dai Visconti agli Sforza: quando, in chiusura, dopo aver posto la sua clausola sul Bergognone "E qui è davvero l'ultima grande poesia del Quattrocento lombardo" scrive come essa "ci ha risparmiato di far motto di quei leonardeschi che pur già esistevano a Milano e di cui la Mostra non ha accolto, per non sviarsi, neppure un numero". Un vero e proprio regolamento di conti, per interposti allievi, con il genio pittorico di Leonardo che Longhi - arriverà a scrivere di una Difficoltà di Leonardo - non aveva mai voluto accreditare.
Spiegata la tardiva traduzione di uno dei capolavori della storiografra artistica, andrà subito precisato come l'opera sia il risultato di uno strenuo impegno critico rivolto alla pittura lombarda del Rinascimento, per lo studioso austriaco dominato dalle figure di Leonardo, di Bramante e del Bramantino. E giova ricordare come a questi ultimi, a completare il proprio disegno, nel 1953, dedicherà una monografia altrettanto notevole circoscrivendo la strepitosa personalità artistica del Bramantino.
Il libro si compone di due parti, una prima di studio dell'opera leonardiana e una seconda in cui delinea la personalità artistica dei suoi allievi e seguaci; ma la composizione del libro è unitaria. Suida, con un'intuizione geniale, per definire la personalità del Maestro analizza in parallelo l'opera degli allievi e seguaci, ritrovando nelle loro opere i motivi degli originali leonardeschi perduti, riuscendo così a restituire la complessità e la ricchezza della personalità vinciana. Lo spoglio scrupoloso dei documenti e la lettura diretta delle opere, dove Suida si dimostra conoscitore vero, permettono la conclusione affidata all'ultimo capitolo, Lo stile di Leonardo.
L'apertura è un'involontaria ma perentoria risposta alle tesi longhiane: "La ragione della fortuna dell'arte di Leonardo risiede, come dimostrato dalla precedente analisi sugli artisti della sua cerchia, non solo sull'affascinante contenuto psicologico delle sue creazioni, ma anche sulla natura della loro costruzione formale, della loro composizione". Chiarito questo, l'autore ripercorre brevemente, per tappe fondamentali, le vicende della pittura, fino a identificare il nucleo della suprema espetienza milanese: "Leonardo era un fiorentino e sulla concezione plastica della scuola fiorentina si fondano le sue prime opere [...] Quando Leonardo si trasferisce a Milano questa visione plastica di fondo va a congiungersi con quella architettonica allora dominante nella città lombarda, ed è solo e unicamente alla combinazione di rigore plastico e disposizione architettonica che il Cenacolo deve la sua struttura di fondo". Dove Suida, nel definire il momento supremo dell'arte leonardiana, fissa la clausola di riconoscimento della pittura e dell'arte lombarda tutta, una vicenda che da Bramantino a Sironi è sotto gli occhi di ognuno, conoscitore o amatore. Per tutti costoro, il libro di Wilhelm Suida sarà l'indispensabile viatico a una delle esperienze più memorabili.
Indice:
7 Introduzione all'edizione italiana
23 Premessa alla prima edizione
25 Introduzione
Leonardo da Vinci
31 Gli anni fiorentini fino al 1481
32 Notizie biografiche
33 Le prime opere
38 Gli anni 1475-1480
46 L'Adorazione dei magi
49 Sculture
52 Il peccato originale
63 Gli anni milanesi fino al 1499
63 Notizie biografiche
66 La Vergine delle rocce, la Natività e altre Madonne
81 Il monumento Sforza e altri
91 Il Cenacolo
98 Cristo, San Girolamo, San Sebastiano e altri santi
106 Ritratti
114 Caricature, allegorie
119 Incisioni, Accademia, opere decorative
130 Architettura
157 Gli ultimi anni: 1500-1519
157 Notizie biografiche
162 La Sant'Anna e altre Madonne
173 La Battaglia di Anghiari
179 Monna Lisa e altri ritratti
184 Rappresentazioni mitologiche
185 L'Angelo e San Giovanni Battista
189 Leda e Flora
193 Ritratti di Leonardo
194 Scritti di Leonardo
La scuola di Leonardo e la sua sfera di influenza
211 Gli allievi negli appunti di Leonardo
213 I lombardi
213 Ambrogio de' Predis e altri pittori anonimi
220 Il Monogrammista
222 Francesco Napoletano
223 Il Maestro della Pala Sforzesca
226 Il Pittore di Sant'Eufemia
229 Bernardino de' Conti
230 Giovanni Antonio Boltraffìo
236 Lo Pseudo Boltraffio
239 Andrea Solario
243 Marco d'Oggiono
250 Lo Pseudo Boccaccino
253 Il cosiddetto Giampietrino
256 Cesare da Sesto e Bernazzano
266 Cesare Magni
267 Salaì
270 Francesco Melzi
272 Bernardino Luini
277 Albertino e Martino Piazza
279 Giovanni Antonio Bazzi, detto Sodoma
303 I fiorentini, Raffaello, Correggio, i veneziani
313 Gli spagnoli
317 I tedeschi e i neerlandesi
327 Lo stile di Leonardo
333 Tavole
509 Indice delle invenzioni pittoriche conosciute di Leonardo
515 Indice delle opere dei pittori lombardi
539 Indice dei nomi