Indice:
pag. 2 TRA LE ROVINE DI CASTELSEPRIO
12 SANTA MARIA FURIS PORTAS DI CASTELSEPRIO E LA STORIA RELIGIOSA DEI LONGOBARDI
13 Capitolo I: ARCHEOLOGIA E STORIA NEL PROBLEMA DI CASTELSEPRIO. LA STRUTTURA DEL POPOLO LONGOBARDO E LE SUE RELIGIONI FINO ALLA MORTE DI AUTARI
I. Il problema della datazione della chiesa e degli affreschi. - Loro orientalità. - Ragioni stilistiche e costruttive che militano pel sec. VI (bizantino) e pel sec. VII (longobardo). - L'impiego del laterizio in rapporto alla crisi economica dell'eta' longobarda. - La tradizione barbarica e le parti lignee dell'edificio - Adattamento locale dello schema costruttivo e dello schema pittorico. - La parte spettante allo studio della conversione dei Longobardi nella soluzione del problema di datazione
30 II. Il fenomeno religioso in rapporto alla struttura del popolo longobardo e agli avvenimenti politici. - I quattro periodi della storia religiosa dei Longobardi. - I principali e successivi aspetti del fenomeno
37 III. La monarchia avanti la conquista d'Italia ed il suo apporto nei primi contatti dei Longobardi col Cristianesimo. - Alleanza dinastica coi Goti; origine e natura dell'adesione del popolo alla confessione ariana
57 IV. Struttura militare nell'ordinamento longobardo. - Influsso delle istituzioni militari romane sui Longobardi in seguito al foedus coi Bizantini
71 V. Il piano di Alboino per la conquista dell'Italia. - I corpi militari del Friuli, di Verona e di Pavia, e il loro vario atteggiamento alla morte di Alboino. - Prima grande defezione. - La tradizione gotica nella difesa della libertà longobarda. - Territorializzarsi dei ducati
80 VI. Il Seprio come tipico distretto longobardo. - Ragioni che determinarono la scelta di quel castello come centro di distretto militare e giudiziario. - Antitesi coi vecchi ordinamenti municipali
90 VII. Perdurante distinzione fra i Longobardi ed i Romani. - Scarsità delle fonti del periodo longobardo, spcialmente sui rapporti tra le due civiltà. - Aspetto linguistico del problema. - Aspetto giuridico
110 VIII. Gli hospites longobardi e la sorte delle proprietà dei Romani, in rapporto al problema dello stanziamento dei barbari. - Si esclude che la "arimannia" possa originariamente costituire la base di una comunità militare, di carattere speciale rispetto al generale ordinamento del popolo longobardo. - Occupazioni successive di territori, anche per accordo coi Bizantini, e probabile miglior sorte dei possessores romani di talune regioni
141 IX. Riscontro nel Seprio delle osservazioni generali sul carattere dello stanziamento longobardo. - Il castello; la "fara" ; la sua torre; la sua "sala" . - Densità delle fare
153 X. La crocetta aurea di Stabio (Seprio) - Considerazioni sul rapporto tra arianesimo e monarchia presso i Longobardi. - Primi sintomi di una possibile conversione. - Gregorio Magno ed il valore missionario dei Dialogi
160 XI. Accordi di una parte dei duchi coi Bizantini, durante l'interregno. - L'esercito longobardo di Siria. - Persistere di occupazioni militari bizantine nella zona delle Alpi. - L'atteggiamento dei Franchi e la restaurazione della monarchia longobarda. - L'elemento dinastico e religioso, come arma nel duello longobardo-bizantino
174 XII. La guerra del 590, rivelatrice della debolezza della compagine longobarda. - Resistenza del Seprio. - Approcci della monarchia coi Franchi, per salvare in extremis la situazione. - Morte di Autan
179 Capitolo II: TEODOLINDA E LA FUNZIONE DELLO SCISMA DEI TRE CAPITOLI NELLA CONVERSIONE DEI LONGOBARDI AL CATTOLICESIMO
179 I. Il "momento storico" di Teodolinda. - Perchè essa rimase regina dei Longobardi. - La collaborazione di un "romano" . - Paolo e Pietro di Paolo, ministri di Teodolinda fino alla sua morte
184 II. La politica ecclesiastica di Teodolinda e i suoi moventi retrospettivi. - La dottrina dei Tre Capitoli e la sua condanna voluta da Bisanzio (a. 545). - La resistenza dell'Occidente e i motivi sentimentali che la esasperarono nell'Italia settentrionale. - La parte avuta da Paolo nella resistenza di Milano ad Uraia durante la guerra gotica (a. 539). - Ripercussioni di quegli avvenimenti sui protagonisti della ribellione alla condanna dei Tre Capitoli. - L'enciclica di Calcedonia
196 III. Dopo la morte di s. Dazio, arcivescovo di Milano ed animatore della resistenza in Calcedonia. - Il mutare di Vigilio e di Pelagio e l'irrigidirsi dei cattolici italiani del settentrione
201 IV. L'invasione longobarda del 569 nelle sue ripercussioni sulle vicende dello scisma dei Tre Capitoli. - Lo "spirito di Calcedonia" , unica idealità superstite per gran parte dei vinti. - Nuove ragioni per identificare il giovane Paolo dell'assedio di Milano col vecchio ministro di Teodolinda. - La funzione di Milano nel regno di Agilulfo. - Atteggiamenti romanizzanti della monarchia. - Profilarsi di una concezione teocratica
216 V. L'antagonista di Autan e di Agilulfo: Maurizio. Sua tattica nella questione dei Tre Capitoli. - Gli ultimi accenni del lealismo romano, o irredentismo, presso i cattolici aquileiesi sudditi dei Longobardi. - Prime esperienze di papa Gregorio I nei contatti con gli scismatici
224 VI. Papa Gregorio di fronte agli attacchi degli eserciti longobardi. Un primo accordo con Agilulfo e la speranza di una futura pace. - La regina e i suffraganei milanesi si dichiarano fedeli ai Tre Capitoli. - Gregorio disposto a remissività formale con la regina. - Reazione di Maurizio. Il "patriarcato ecumenico" . - Speranze di Gregorio nei Longobardi. - Gregorio e la evangelizzazione dei nuclei barbarici al servizio dei Bizantini in Italia
236 VII. Le chiese interne dei castelli bizantini. Sguardo ai castelli della regione lombarda. - Il castello bizantino di Lecco e la plebana di S. Stefano. La lapide datata 535. - Il castello bizantino dell'Isola Comacina e la difesa del magister militum Francione (a. 588) - Le chiese più antiche sull'Isola, e la fondazione di S. Eufemia nei primi decenni del sec. VII. - L'opera del vescovo di Como Agrippino e la fondazione della chiesa commemorativa di S. Eufemia di Calcedonia in Como. - Le chiese di S. Eufemia nel castello di Teglio e nella rocca (fara) di Bergamo. - Le ultime difese bizantine (569-588) e il sistema difensivo del Lario. - Le chiese di S. Eufemia di Incino (sec. VI-VII) e S. Giovanni Evangelista di Castelmarte. - La basilica interna del castello di Seprio (S. Giovanni Evangelista). Resti archeologici. - Le tombe di Stabio e i cimiteri tipici dei Longobardi. - Il cimitero delle "pertiche" a Pavia e l'edificazione di chiese esaugurali. - La fondazione di S. Giustina di Piona (Como) da parte del vescovo Agrippino e l'ordinamento dei cimiteri. - Dedicazioni "venete" e il restauro di S. Simpliciano di Milano (Agilulfo ed Adaloaldo) come conseguenza del prevalere degli Aquileiesi
272 VIII. Secondo di Non. - La questione dei Tre Capitoli al momento della morte di Gregorio. - I Bizantini impongono un patriarca ortodosso a Grado; prima scissione del patriarcato. - Dubbi sulla storicità e l'epoca di un metropolita scismatico milanese. - La politica religiosa di Agilulfo in rapporto ai suoi programmi di conquista e alla situazione politica dell'Italia bizantina. - Profilarsi di un diverso atteggiamento del re verso Roma nella questione dei Tre Capitoli 284 IX. La missione di Colombano e la sua indipendenza dagli Aquileiesi. - Agilulfo se ne serve per cercare di superare lo scisma con vantaggio del regno. - Il disegno della unificazione della Chiesa d'Italia. - Gli inizii del regno di Adaloaldo e gli strascichi della rivolta nei territori bizantini. - L'esarca Eleuterio, sconfitto dai Longobardi, e' guadagnato ai loro piano. - La fine di un'avventura. - Crisi in Oriente e nuove intese del re Adaloaldo con Roma. - L'abiura dei Tre Capitoli. - Trionfo di Eraclio e reazione longobarda. - Deposizione di Adaloaldo
303 Capitolo III: LA RESTAURAZIONE DELLA MONARCHIA ARIANA E L'ASSETTO ECCLESIASTICO DEL REGNO. - L'AZIONE DELLA MONARCHIA DI FRONTE ALLA CONTROVERSIA DEL MONOTELISMO E AL PIANO ARABO DI CONQUISTA
303 I. Ragioni del prevalere di Arioaldo. - Sua politica di equilibrio in materia religiosa: suo carattere. - Stentata ripresa della Chiesa scismatica
312 II. La personalità di Rotari. - Valore che si deve dare alla cosidetta restaurazione ariana, che gli viene attribuita. - Occasione, scopo ed efficacia della legislazione, da lui formalmente emanata per la sua gens. - Sua politica di tolleranza verso i cattolici; la sicurezza nel regno ed il rientro dei vescovi profughi. - Posizione agnostica del re nei confronti del monotelismo e vantaggi indiretti della crisi dogmatica della Chiesa cattolica. Roma contro Bisanzio. - Impresa di Rotari contro i Bizantini. - Posizione degli scismatici transpadani dopo la conquista longobarda di Genova. - Parallelo con l'assetto ecclesiastico di diocesi toscane
323 III. Il concilio Lateranense (a. 649) e l'avventura dell'esarca Olimpio. - Ripercussioni nel regno longobardo. - Ritorno ai re cattolici. Re Ariberto I e l'abolizione ufficiale dell'arianesimo. - Sopravvivenze ariane presso gli arimanni. - L'isolamento dei Longobardi; germi periferici di reazioni nazionaliste. - Il ravvicinamento di Bisanzio a Roma e la minaccia dell'Islam. - Gli Ebrei di Benevento. L'Italia longobarda tra Bizantini ed Arabi. - Morte di Ariberto. La restaurazione della monarchia ariana con Grimoaldo di Benevento come presa di posizione nel conflitto. La fuga di re Bertarido presso gli Avari e poi presso i Franchi. - Nuova alleanza dei Bizantini coi Franchi. Preparativi per la conquista del regno longobardo. La fallita invasione dei Franchi in Piemonte e il fallito attacco di Costante II a Benevento. - Strascichi della guerra. I Bulgari al servizio di Grimoaldo. Gli Avari nel Friuli. - Coincidenza di interessi tra Arabi e Longobardi. L'ora degli Ebrei. - Attacchi Longobardi ed Arabi alla Sardegna. - Gli ultimi sviluppi della politica di Grimoaldo, rispetto ai cattolici. Ravvicinamento ai Franchi. - Morte di Grimoaldo, ritorno di Bertarido (a. 671). - La ripresa dei Bizantini.
345 Capitolo IV: LA NUOVA POLITICA RELIGIOSA DELLA DINASTIA CATTOLICA. - ULTIME MANIFESTAZIONI DELLO SCISMA AQUILEIESE. - IL PIANO DELLE MISSIONI ATTUATO DA ROMA. - S. MARIA DI CASTELSEPRIO E I MISSIONARI ORIENTALI
345 I. Il programma politico-religioso della restaurata monarchia cattolica. Il battesimo forzato degli Ebrei. L'opera missionaria presso le "fare" non cattoliche. - Roma e i profughi dall'Oriente e dall'Africa invasi dagli Arabi. - I primi papi, già profughi orientali. La tradizione missionaria ed ascetica orientale e la preparazione teologica dei Greci. - La lotta contro il monotelismo, come preparazione morale alla nuova missione. - Necessità di ridare compattezza ed unità religiosa a tutto l'Oriente, in vista dell'ultimo attacco dell'Islam
358 II. Papa Vitaliano e le missioni in Inghilterra. - Influssi di civiltà greca nell'Isola. - Parallelo tra la situazione inglese e quella longobarda. La funzione delle due missioni. - Limiti di fatto al potere del re longobardo nei confronti delle "fare" arimanniche. La prima ribellione di Alahis. Cuniberto, re collega del padre. Milano seconda capitale sotto re Bertarido. - I missionari e la loro opera in Occidente per la liquidazione del monotelismo. - Il concilio di Milano (a. 679 o 680) - Interesse della monarchia longobarda all'unificazione religiosa. Aspetti di questo problema a Milano. Arsacio e la sua leggenda. - Il leggendario "coepiscopato" del primicerio dei 72 decumani di Milano e l'origine della contrapposizione del clero ordinario al decumano. - Tardi elementi siriaco-bizantini nel rito e nel canto ambrosiani
411 III. S. Damiano e le memorie dei missionari in Pavia. Damiano consacrato vescovo a Roma. Testimonianza sulla attivita' dei "missionari" per la ricostruzione e decorazione di chiese. - Influssi orientali sulla vita ecclesiastica e sull'ordinamento civile del regno
437 IV. La situazione religiosa nel Seprio. La funzione dei castelli e delle torri come luogo di raduno militare e i suoi influssi sul fenomeno religioso. - Probabile contrapposizione iniziale della chiesa di S. Maria come chiesa missionaria rispetto alla battesimale scismatica del castello. - Seprio come mercato e come zecca; la polizia degli stranieri e gli itinerarii obbligati
458 V. La tradizione arimannica e la reazione alla politica religiosa di Cuniberto. - Alahis e l'ultimo tentativo di riscossa degli scismatici aquileiesi. - Fuga di Cuniberto all'Isola Comacina. - Falliti approcci con Alahis da parte dei missionarii pavesi. - Accordo di religiosi e di arimanni contro Alahis; ritorno di Cuniberto. - Appello di Alahis alle popolazioni aquileiesi. - La battaglia di Coronate. -S. Giorgio protettore della dinastia. - Il trionfo del cattolicesimo romano. - Coronamento dell'opera missionaria per l'estinzione dello scisma aquileiese. - Il Concilio di Pavia del 698
474 VI. Considerazioni storico-artistiche su S. Maria di Castelseprio. - Probabili fasi di costruzione e di decorazione in rapporto alle vicende dell'ultimo quarto di sec. VII. - Il Memoratorio del Magistri commacini alla luce dei problemi costruttivi di Castelseprio. - I missionari pittori e "l'orientalità" delle pitture di S. Maria
514 VII. L'ulteriore opera di evangelizzazione presso i Longobardi pagani. - La fisionomia morale dei missionari. - Le missioni presso i Longobardi del sud. - Sopravvivenze di paganesimo ed arianesimo presso le fare periferiche e loro crisi nel sec. VIII. - Le chiese dei castelli ed i romitori nella tradizione del limes orientale. - Sistemi di propaganda missionaria. Esaugurazioni e dedicazioni missionarie di significato antiariano, culti e devozioni tipiche delle missioni presso i castelli. - S. Maria del castello di Monte Velate (Varese), come chiesa battesimale missionaria in contrapposto alla vecchia plebana varesina. - Il culto della cintura della Vergine e il suo perpetuarsi nei romitori presso i castelli longobardi, dopo l'assedio di Costantinopoli del 673. - Il rito della bilancia a Monte Velate e a S. Donato di Como
559 Capitolo V: L'EREDITÀ CULTURALE E RELIGIOSA DEL FENOMENO MISSIONARIO NELL'EUROPA CAROLINGIA. - LE VICENDE DEL SEPRIO E DI SANTA MARIA FINO ALLA DISTRUZIONE DEL CASTELLO
559 I. Superamento della fase missionaria e sopravvivenza di apporti orientali. - I nuovi problemi religiosi nel regime dei monasteri e degli xenodochi. Gli eremitaggi e il perpetuarsi della tradizione agostiniana
578 II. Decadenza politica del Seprio dopo la conquista carolingia. Ragioni del fenomeno. - Il gastaldato e la contea. - Conseguenza dell'unità carolingia sul diffondersi e il deformarsi delle forme culturali ed artistiche (con particolare riguardo all'apporto orientale e ai suoi nuovi incrementi) - La corrente ellenistica e la nuova arte occidentale. -Probabili riforme del clero di S. Maria foris portas durante l'età carolingia e feudale. - I "graffiti"
602 III. Verso la fine di Castelseprio. - La politica imperiale in Italia e la rivalità fra Milano e Como nella zona del Seprio. - Prevalenza del vescovo di Como nell'alto Seprio e dell'arcivescovo di Milano nel resto del contado. - Prima diminuzione del territorio sepriese come conseguenza dell'immunità. - Tentativi di restaurazione imperiale e loro riflessi nel Seprio. - I militi di Sant'Ambrogio e i militi imperiali. - Sopravvivenza del potere dei conti. - Il consolato di Seprio e la lotta tra il Barbarossa e Milano. - Le fazioni cittadine milanesi e il riverbero delle loro rivalità nel Seprio
623 IV. La distruzione del castello (1287) in occasione della festa patronale di Santa Maria foris portas. - L'ordine di non più abitare ed edificare. Edifici superstiti
637 Capitolo VI. DOPO LA DISTRUZIONE DEL CASTELLO
637 I. Comincia la "leggenda di Castelseprio" . - Il Fiamma. - L'interessamento degli "antiquarii" dell'umanesimo e del rinascimento. - Ciriaco d'Ancona, l'Alciato, Bonaventura Castiglioni. - Il saccheggio delle "antichità". - Le Visite pastorali durante la Controriforma, e i provvedimenti per la conservazione degli edifici storici di Seprio. - Federico Borromeo e la difesa "archeologica" di Seprio. - I beni di S. Maria destinati alla conservazione delle tre chiese. L'abbandono della Chiesa esagonale di S. Paolo. - Progetti ed assaggi archeologici nel sec. XIX. - La procurata rovina di S. Giovanni
652 II. Le vicende della chiesa di S. Maria foris portas. - La cappellania. - L'abbandono dell'edificio e il suo parziale restauro sul finire del sec. XV. - Si coprono tutti gli affreschi del sec. VII, anche mediante un nuovo dipinto. - Il sopralzo dell'atrio e la sua trasformazione in abitazione del cappellano. - L'immagine votiva della Madonna del Latte (1542) e i residui del carattere di antico santuario. - Lo stato dell'edificio e le sue riforme, come conseguenza degli ordini di Visita. - La distruzione delle absidi laterali
675 III. Le ultime vicende del monumento, fino agli inizii del restauro (1944)
675 INDICE DELLE TAVOLE