BUONE CONDIZIONI
Nel secolo XI, un logico e teologo di fama europea, chierico e canonico della cattedrale di Parigi, incontra una figura eccezionale per il medioevo: una giovane donna altrettanto famosa per cultura e intelligenza. La storia d'amore di Abelardo e Eloisa ci è nota attraverso una sorta di autobiografia in forma epistolare - conosciuta come Storia delle mie disgrazie - e le lettere che i due amanti, separati dal destino, si scambiarono nel corso degli anni. La loro corrispondenza è scritta in modo così mirabile, con tale libertà l'espressione ed è così vicina al nostro modo di sentire che a più riprese gli studiosi ne hanno messo in dubbio l'autenticità.
«Invece di piangere pentita per quello che ho fatto, sospiro, rimpiangendo quello che ho perduto. E davanti agli occhi ho sempre non solo te e quello che abbiamo fatto, ma perfino i luoghi precisi dove ci siamo amati, i momenti in cui siamo stati insieme, e mi sembra di essere lì con te e fare le stesse cose, e neppure quando dormo riesco a calmarmi.»