Testo a fronte
Commento dell'editore:
La letteratura tedesca medievale ci consegna un documento singolare e di particolare interesse storico: I versi gnomici su Acri, in cui il poeta- crociato Freidank si pone come testimone oculare, deluso e indignato delle vicende legate alla "crociata degli scomunicati" del 1228-29. Il testo fa parte di un'ampia raccolta di massime e proverbi, la Bescheidenheit, ripetutamente trascritta e liberamente usata dai redattori successivi in funzione di nuovi destinatari o di nuove esigenze comunicative. L'analisi degli unici tre testimoni che tramandano la sezione su Acri rivela l'esistenza di due diverse redazioni del testo e dunque la necessità di una nuova edizione critica, che anziché proporsi di risalire al presunto originale focalizzi l'attenzione su ciascuna delle due versioni, al fine di delineare i divergenti processi di significazione che scaturiscono dalle operazioni di selezione e di ritessitura dei versi gnomici su Acri messe in atto dai diversi redattori.
Indice:
Prefazione di Maria Vittoria Molinari
Introduzione
1. Freidank
2. La Bescheidenheit
3. Gli Akkon-Spruche e la tradizione manoscritta
4. Il contesto storico: la crociata degli scomunicati
5. L'alterita religiosa nella Bescheidenheit
6. La versione attestata nel manoscritto A
7. La versione attestata nei manoscritti N e O
8. Conclusioni
9. Edizioni e traduzioni
Criteri di edizione e di traduzione
Gli Akkon-Sprüche nel manoscritto A
Note testuali al manoscritto A
Gli Akkon-Sprüche nel manoscritto N
Note testuali al manoscritto N
Tabella di conversione
Bibliografia
Appendice