Dalla copertina:
Opicino de Canistris nacque in Lomello ìl 24 djcembre 1296. Mutò frequentemente località, seguendo la famiglia tormentata dalla povertà.
Studiò a Biella, a Lomello, a Bassignana e a Pavia. La necessità lo costrinse a riscuotere i pedaggi al ponte sul Po presso Bassignana e a vigilare la notte sulle mura di Pavia. A seguito dei mutamenti politici della città, caduta nel 1315 sotto i Visconti, nel 1316 passò a Genova, donde nuovamente tornò a Pavia (1318). Nel 1320 divenne presbitero, dal dicembre 1323 ebbe la reggenza della parrocchia di santa Maria Capella in Pavia. Lasciò nel 1329 la città per recarsi ad Avignone, presso la corte papale, dove, a eccezione di un periodo trascorso a Valenza, rimase ininterrottamente fino alla morte, che lo colse attorno al 1350. In Avignone perfezionò la capacità di miniatore di libri e fu accolto con la funzione di scriptor presso la Penitenzieria apostolica.
Egli stesso nella Autobiografia (Codice Palatino Latino 1993, 11 recto) ricorda numerose opere. Per importanza si segnalano il De preminentia spiritualis imperii (1330), il Libellus de descriptione Papie (1330), più noto come Liber de laudibus civitatis papiensis, la Ymago ecclesiastice ierarchie (pensata almeno dal 1331 ed elaborata specialmente nel 1334-36), la Declaratio, detta anche Libellus de confessione (1134-1337, con aggiunte negli anni successivi).
Opicino occupa un posto di rilievo, anche se misconosciuto, nella storia della cartografia trecentesca: egli descrive e disegna tre immagini del mondo a diversa scala: quelìa del mondo maggiore o naturale, che si estende per tutto il bacino del mare Mediterraneo, quella del mondo minore che coincide con la "Lombardia" nella accezione medievale, quella del mondo urbano, che è racchiuso nei limiti delle realtà delle città, in particolare di Pavia e di Avignone.