BUONE CONDIZIONI
Seconda di copertina:
Settembre 1315. Il secolare conflitto tra Pavia e Milano, riesploso aspro e sanguinoso da due anni, sembra volgere al termine. Pavia, prostrata dalla recente sconfitta di Castel Ghibellino, (7 luglio) premuta dai milanesi è difesa solo da un pugno di uomini decisi a vendere cara la pelle; loro capo, Ricciardino Langosco. Ma come espugnare Pavia, difesa da mura insormontabili? Qualcosa di imprevisto deve accadere; e, accade nel cuore e nella mente di un valoroso soldato pavese, Marchetto Salerni, alto, erculeo, fluente barba e lunga capigliatura; uomo di poche parole, feroce e vendicativo, e che in battaglia semina il panico e la morte tra i nemici: Marchetto è una sorta di Rambo, insomma. Ma tradisce. Perchè? Che cosa gli ha promesso, in cambio del tradimento, la nera e inquietante figura che appare e scompare come d'incanto nelle tenebre? Grazie al tradimento di Marchetto Salerni, Pavia cadrà in mano ai milanesi.
Anche in questa storia, legate come le altre dal filo rosso di un intreccio tra realtà e rielaborazione fantastica, Mino Milani penetra sicuro in ogni ambiente: nei palazzi, nelle taverne, nei tuguri; per il suo "occhio visionario" non c'è angolo remoto, angusto e buio che non possa divenire un'acquaforte degna di Rembrandt. Attratto come Hoffman dal mistero che incombe, Milani si appassiona ai crimini segreti, non soggetti ai rigori di alcuna legge, ma proprio per questo più raggelanti di quelli compiuti apertamente.