Seconda di copertina:
Gregorio di Nissa (335-394) è il piú grande, per doti speculative, dei Padri della Cappadocia. Si distinse, come filosofo e come teologo, per la profondità della sua indagine sulle verità della fede. La sua cultura andava dalla conoscenza della retorica, alle scienze naturali, all'astronomia ed alla medicina. Fu uno scrittore fecondo e nel Concilio di Costantinopoli fu salutato come "colonna dell'ortodossia". Il De hominis opificio, che qui è stato tradotto come "L'uomo", fu scritto da Gregorio nel 379. È il primo trattato sistematico della letteratura cristiana antica sul problema antropologico. Volendo trattare questo tema, Gregorio si trova di fronte a posizioni diverse: quella biblica, quella platonica e neoplatonica e quella stoica. Con esse si confronta, discute, trae le sue conclusioni. Gli aspetti fondamentali della sua dottrina, trattati in quest'opera si possono riassumere in alcuni fondamentali: in che cosa consiste l'uomo creato "ad immagine di Dio"; il rapporto tra natura e soprannatura; il rapporto tra l'anima e il corpo; il problema della materia; il conseguente problema del male; e, in particolare, il problema fisiologico dell'uomo considerato nella sua fisicità e nella sua corporeità.
Sull'uomo, argomento centrale della vita culturale ed ecclesiale contemporanea, è interessante vedere come I Padri, nel loro contesto storico e culturale, hanno affrontato il tema.
Indice:
pag. 5 Introduzione
5 1. Vita
7 2. Il "De hominis opificio" di Gregorio di Nissa
8 3. Fonti del "De homnis opificio"
12 4. Logica interna al "De hominis opificio"
13 5. Aspetti fondamentali della dottrina
23 6. Edizioni e traduzioni del "De hominis opificio"
Gregorio di Nissa
25 L'uomo
137 Indice dei nomi e delle cose notevoli
142 Indice scritturistico