Masaccio


PREZZO : EUR 33,50€
CODICE: EAN 9771129085124
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
A cura di: Prefazione:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : Classici dell'Arte, 33
DISPONIBILITA': In esaurimento


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Masaccio

PREZZO : EUR 33,50€

CODICE :
EAN 9771129085124

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
A cura di: Prefazione:

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:
Classici dell'Arte, 33

ANNO:
2004

DISPONIBILITA':
In esaurimento

CARATTERISTICHE TECNICHE:
192 pagine
73 ill. colori, 26 ill. b/n
Brossura con alette
cm 16,5 x 21 x 1,1
gr 462

NOTE:
Supplemento al Corriere della Sera

DESCRIZIONE:

Quarta di copertina:
Tommaso Cassai, che più tardi, per qualche ragione della sua tristezza o della sua intemperanza, verrà soprannominato Masaccio, nacque a San Giovanni Valdarno il 21 dicembre 1401. All'età di cinque anni restò orfano di padre, e poco dopo dovette assistere alle nuove nozze della madre con un vecchio speziale del paese. È da ritenere che la sua infanzia sia stata poco felice, piuttosto gravida di ombre e di carenze, tutta interiore secondo la logica del dolore infantile, anche se la cronaca accenna alla benevolenza del patrigno. Tommaso dovette trascorrere il suo primo tempo per le strade del paese, sugli scalini, dentro il vicinato, davanti a una rappresentazione umana precoce e violenta, tra il silenzio delle porte gentilizie e le voci degli incontri. Egli avrà di sicuro cercato scampo, portandosi dietro il fratello minore Giovanni, anche fuori delle mura, tra le colline lungo le rive dell'Arno. La pittura poteva essere uno studio accostabile, per lui, nella bottega di qualcuno, a impastare, a spezzare le terre, a raschiare le tavole, a inchiodare, sempre con il fratello minore accanto.
(Dalla Presentazione di Paolo Volponi)

Seconda di copertina:
"Fu persona astrattissima e molto a caso, come quello che avendo fisso tutto l'animo e la volontà alle cose dell'arte sola, si curava poco di sé e
manco d'altrui." Giorgio Vasari descrive acutamente nelle Vite (1568) il carattere di quel Tommaso detto "Masaccio", che non si preoccupava del proprio aspetto né di riscuotere i suoi crediti. E non perché "fusse vizioso", ma "per la tanta trascurataggine", tutto preso dall'arte com'era. Un giovane rivoluzionario che dipingeva dal "naturale", come aveva fatto Giotto un secolo prima, dando ai personaggi "attitudini, movenze, fierezze e vivacità" mai sino allora viste. Non solo, ma capace di applicare gli "scorti", cioè scorci e prospettive, alle figure che finalmente non stavano più in
punta di piedi sul piano, come le presentavano i predecessori, ma posavano nello spazio "vive, veraci e naturali".
Se Vasari coglie a metà Cinquecento l'essenza dell'arte di Masaccio, non erano mancati decisi riconoscimenti dopo la prematura morte del pittore a Roma nel giugno del 1428, a soli ventisei anni, forse "di veleno", o per qualche altro accidente. Tra i primi a rimpiangerne la scomparsa era stato l'amico e collega più anziano Filippo Brunelleschi, che alla notizia aveva commentato: "Noi abbiamo fatto in Masaccio una grandissima perdita".
(Dal saggio di Maurizia Tazartes)

Sommario:
pag. 7 Paolo Volponi, Il principio umano della pittura-scienza
23 La vita e l'arte, Maurizia Tazartes
85 I capolavori, Maurizia Tazartes
Apparati
152 Tavola cronologica
156 Collocazione geografica delle opere
160 Breve antologia critica
173 Consigli bibliografici


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