Commento dell'editore e quarta di copertina:
Una rilettura della storia della Sicilia, e di Messina in particolare, dal 1266 al 1282 in chiave amalfitana che mette in risalto quali siano stati i rapporti instaurati da questa rappresentanza peninsulare con la Corona e gli influssi esercitati sulla società isolana. In particolare questo contributo analizza come la presenza amalfitana si inserisca nelle direttive della politica di Carlo I attraverso i canali commerciali, fino a diventare parte integrante della compagine sociale e del ceto dirigente. La vicenda amalfitana in Sicilia si conclude con la fine del dominio angioino sull'isola che, con la rivolta del Vespro e l'avvento degli Aragonesi, segna il tracollo della mercatura amalfitana e l'apertura sempre più massiccia dei mercati isolani a operatori commerciali veneziani, pisani e genovesi.
Indice:
pag. 5 Premessa
7 Capitolo I - Consolidamento del ceto mercantile
7 1. Francesizzazione e controllo regio
11 2. Mercatura locale e operatori peninsulari
19 3. Autonomia urbana e ascesa del ceto medio
23 4. Messina esempio della contraddittorietà degli esiti della politica di Carlo d'Angiò in Sicilia
35 Capitolo II - Gli Amalfitani a Messina in età angioina
35 1. La presenza amalfitana in Sicilia
41 2. Le premesse sveve: gli incarichi amministrativi
45 3. L'ascesa sociale e politica nel periodo angioino
53 4. Le principali famiglie amalfitane: ceto dirigente della città
64 5. La fine dell'egemonia degli Amalfitani
68 6. Appendice: Ufficiali provinciali, notai e giuristi amalfitani
79 Bibliografia
85 Indice dei nomi
91 Abbreviazioni