«Il mio Paradiso, non potendo non serbarsi fedele alla propria tradizione e al proprio destino, deve contenere in sé, sotto forma di qualche svarione, un principio di peccato. Che farci? Tale è il destino dei libri di erudizione.» Così Graf scriveva, parlando del primo saggio contenuto in questo libro, uscito in due volumi nel 1892-93: ma Miti e leggende è molto più di un libro di erudizione, è un testo dove rigore scientifico e sensibilità letteraria si intrecciano per analizzare e descrivere come nel medio evo la tradizione subentrasse alla conoscenza obiettiva, e vi subentrasse impastata di fede, d’immaginazione e talora di superstizione. Graf ci restituisce un medio evo popolato di «diavoli goffi e bizzarre streghe», di santi navigatori «irrequieti ed audaci» che prendono il mare alla ricerca del Paradiso Terrestre, di vulcani che racchiudono faërie e ospitano eroi esiliati dal mondo.