Momenti d’ozio

PREZZO : EUR 16,00€
CODICE: ISBN 8845900940 EAN 9788845900945
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: Traduzione di: A cura di:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : , 60
DISPONIBILITA': In esaurimento


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Momenti d’ozio

PREZZO : EUR 16,00€

CODICE :
ISBN 8845900940
EAN 9788845900945

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: Traduzione di: A cura di:

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:
, 60

ANNO:
1975

DISPONIBILITA':
In esaurimento

CARATTERISTICHE TECNICHE:
215 pagine
Brossura
cm 14 x 22

NOTE:
Settima edizione
Edizione francese: Les heures oisives
Edizione inglese: Essays in Idleness

DESCRIZIONE:

Commento dell'editore:

"Momenti d’ozio", una delle opere supreme di tutta la civiltà giapponese, fu scritto fra il 1330 e il 1332, e si compone di 243 capitoli di lunghezza oscillante fra le poche righe e le poche pagine. Secondo una versione dei fatti accreditata per lunghi anni, l’autore, il monaco buddhista Kenkō, avrebbe via via incollato le strisce di carta contenenti i singoli brani del libro sulle pareti della sua casa. Dopo la sua morte, altri avrebbero messo insieme tali frammenti, in cui molti lettori dovevano trovare quello che è forse il più essenziale concentrato dello spirito giapponese. Tale leggenda servì, in certo modo, a giustificare quel peculiare carattere di ‘non finito’, di ‘non forma’ che è proprio di questo libro e che è stato per lungo tempo, in Giappone, un vero metodo di composizione, chiamato zuihitsu, cioè «segui il pennello» – certo il più adatto per Kenkō, nemico di ogni imperiosità della scrittura, di ogni volontà di chiudere, di ogni pretesa di fissare le cose per sempre, impareggiabile innanzitutto come maestro di eleganza, di sprezzature e di understatements, tanto da far apparire goffi e maldestri i massimi rappresentanti dell’estetismo in Occidente.
Un paesaggio, un gesto, un oggetto, una cerimonia, una parola, un aneddoto, un’espressione del viso sono tutti ugualmente pretesti per le riflessioni solitarie di Kenkō. E le sue note non hanno intenti pedagogici o religiosi: mirano piuttosto a delineare le cose fuggevolmente, per il puro piacere di tracciare dei segni, di nominare il mondo nella sua precarietà, in quel suo carattere di ‘impermanenza’ che nessuna civiltà ha saputo esaltare come la civiltà giapponese, e all’interno di essa nessuno più di Kenkō. È così una mescolanza inconfondibile di distacco dalle cose e di piacere per ogni particolare di esse che parla in questi "Momenti d’ozio", vero libro di lettura che si può aprire a caso, in qualsiasi occasione della vita, trovandoci ogni volta un particolare, una luce, un segno adatti a quel nostro momento.


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