Commento dell'editore:
Durante il giubileo che Bonifacio VIII indisse nel 1300, il giovane Giovanni Villani si recò a Roma e durante quel soggiorno contemplò le rovine dell'antica capitale del mondo: concepì allora il progetto di scrivere una storia di Firenze, la città che stava «montando» quanto l'altra era «calata»; una città nella quale vedeva disegnato il progetto di un nuovo, ancora intatto ciclo storico. Di una ventina d'anni più giovane di Dante, destinato a morire in quella peste del 1348 che grandeggiò nella memoria narrativa del Boccaccio, il Villani lavorò tutta la vita a questa sua Nuova cronica, che a noi appare come uno dei grandi e misconosciuti esempi del «raccontare storia», poderoso e affascinante documento di una giovane letteratura e di una città irrequieta e orgogliosa.
Scrittore mal noto, ignoto ai non specialisti, Giovanni Villani viene ora restituito al lettore italiano da questa edizione critica nella sua singolare grandezza e interezza di storico, cronista, mitografo, favoloso e drammatico, autore di un'opera che è monumento della antica prosa fiorentina, che non avrà l'eguale fino alle Storie fiorentine del Machiavelli.