Commento dell'editore:
Durante l’ottobre 1943, nella ritrovata quiete della masseria Cugno di Volpe, la tenuta di famiglia sulla Murgia andriese — nei pressi di Castel del Monte — dove si era ritirato a studiare, Vincenzo De Bartholomaeis, ormai in pensione da sei anni, terminava la revisione di Le origini della poesia drammatica italiana, secondo Angelo Monteverdi «l’opera sua maggiore, quella che ci dà la più chiara testimonianza del suo ingegno e della sua dotrina», nella quale aveva riversato e
compendiato trent’anni di ricerche a tutto tondo sul teatro medievale riuscendo a gettare, su un fenomeno — ben oltre l’aspetto letterario — centrale della nostra cultura, una luce del tutto nuova e ancor oggi insuperata.