Commento dell'editore:
Palazzo Borromeo resta una delle testimonianze più alte dell’arte lombarda, nella sua accezione più squisitamente profana, per il bel portale in marmi policromi, per le due corti interne ancora parzialmente rispettanti l’antico disegno, e soprattutto per l’importante ciclo pittorico, con scene di giochi e svaghi di corte, che sopravvive in una delle sue stanze. Il palazzo fu eretto nella prima metà del Quattrocento da Giovanni e Vitaliano Borromeo, ed è ancora possibile vederne i resti nel cuore della città di Milano, di fronte all’antichissima parrocchia di Santa Maria Podone, che i Borromeo considerarono sempre alla stregua di una chiesa di famiglia. Fu però Vitaliano I, personalità politica della massima importanza nella Milano di Filippo Maria Visconti, ad imprimere al nucleo originario del palazzo le trasformazioni atte a renderlo una sontuosissima dimora, in grado di gareggiare con il lusso della corte dei duchi. Una sistematica ricerca tra le antiche carte e le vecchie campagne fotografiche del palazzo, restituisce al proprio contesto d’origine gli importanti frammenti delle decorazioni pittoriche e scultoree di una delle più famose dimore tardogotiche lombarde, decorata dai massimi artisti dell’epoca, da Michelino da Besozzo al Maestro dei Giochi Borromeo.