Commento dell'editore:
Con la sua ricca documentazione e le sue analisi che combinano costantemente i fattori religioso-culturali e quelli politico-sociali, la ricerca di Dimitri Gutas costituisce uno strumento indispensabile per conoscere l'epoca nella quale l'lslam si aprí alla filosofia e alla scienza greche e per valutare la grande portata storica di questo evento.
È esistito un periodo della storia islamica nel quale la cultura greca non è stata considerata avversa al Corano, ma attraente e necessaria. In quest'epoca le opere scientifiche e filosofiche greche sono state ricercate, tradotte e studiate; opere originali sono state prodotte da scienziati e filosofi arabi e hanno generato, a loro volta, l'ulteriore ricerca e traduzione di testi greci. Sono stati gli inizi e l'apogeo del califfato abbaside, nei secoli VIII-X, a conoscere questa stagione di interesse e addirittura di entusiasmo per il pensiero greco. Quasi tutta la letteratura scientifica e filosofica greca fu allora resa disponibile ai lettori di lingua araba, e un fatto cosí significativo non si determinò certo grazie alle iniziative isolate di pochi studiosi affascinati da un sapere nuovo e straniero. Si trattò, piuttosto, di una volontà largamente diffusa nella società arabo-islamica di farsi eredi del patrimonio scientifico e filosofico greco.
Studiando le origini, le condizioni politiche, sociali e culturali, le fasi e gli attori di questo movimento, Pensiero greco e cultura araba offre una chiave per comprendere questa fioritura. In questo modo, contribuisce anche alla comprensione del contributo della civiltà arabo-islamica alla cultura dell'Europa.