Picatrix. Gāyat-al-hakīm, "Il fine del saggio" dello pseudo Maslama al-Magriti

BUONE CONDIZIONI

PREZZO : EUR 55,00€
CODICE: ISBN 888723146X EAN 9788887231465
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
A cura di: Traduzione di: , ,
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE :
DISPONIBILITA': In esaurimento


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Picatrix. Gāyat-al-hakīm, "Il fine del saggio" dello pseudo Maslama al-Magriti
BUONE CONDIZIONI
PREZZO : EUR 55,00€

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ISBN 888723146X
EAN 9788887231465

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COLLANA/SERIE:


ANNO:
1999

DISPONIBILITA':
In esaurimento

CARATTERISTICHE TECNICHE:
274 pagine
35 ill. b/n
Brossura
cm 14 x 21 x 1,5
gr 360

NOTE:
VOLUME IN BUONE CONDIZIONI

DESCRIZIONE:

Commento dell'editore:
Il Picatrix, attribuito allo pseudo Maslama al-Magriti, ma in realtà opera di origine ermetica greco-egizia, è il testo di magia più diffuso nella cultura esoterica antica e medievale. Fu tradotta dall'arabo in latino in Spagna fra il 1047 e il 1051, ed ebbe un posto preminente nelle biblioteche dei maggiori filosofi dell'età umanistico-rinascimentale, da Marsino Ficino a Pico della Mirandola, da Leonardo a Filarete, da Rabelais a Campanella. Bollata come opera empia, il Picatrix fu poi considerato un manuale satanico, tanto che il suo misterioso autore venne appellato come "Rettore della Facoltà diabolica". Il grande pensatore arabo Ibin Kaldum lo aveva invece definito "il trattato di magia più completo e meglio costruito". La presente edizione è la prima traduzione italiana del testo latino, con una postfazione sulla storia del Picatrix e sulla sua struttura.

Quarta di copertina:
Versione latina della perduta traduzione "de arabico in hispanicum" – redatta alla Corte di Alfonso X il Saggio nel 1256 – dell'originale opera del X secolo (Ghayat al-hakim, ossia "Il fine del saggio" dello pseudo Maslama al-Magriti, Picatrix rappresenta senza dubbio il testo più diffuso della magia sia teorica che cerimoniale dell'intera cultura esoterica dell'Occidente. L'opera, una esauriente summa antologica della magia antica e medioevale, - compilata in terra di Spagna fra il 1047 e il 1051, forse a partire da un più antico testo ermetico – ebbe un posto preminente nelle biblioteche dei maggiori filosofi dell'età umanistico-rinascimentale, da Marsilio Ficino a Pico della Mirandola, da Leonardo a Filarete, da Rabelais a Campanella. Bollata come opera empia, Picatrix divenne ben presto il manuale satanico per eccellenza. Il suo autore – inizialmente confuso con Ippocrate – venne definito al contempo "Rettore della Facoltà diabolica" e "il più eccezionale astrologo che vi sia". Per il grande pensatore arabo Ibn Kaldum il Picatrix era "il trattato della magia più completo e meglio costruito".

Indice:
pag. 9 Introduzione
23 Nota al testo
25 Prologo
29 Libro I
29 Capitolo I. A quale livello sia la tua conoscenza della scienza
31 Capitolo II. Che cosa sia la negromanzia e quali siano le sue caratteristiche
34 Capitolo III. Che cosa sia il cielo e di quale sostanza sia fatto
35 Capitolo IV. Sulle generali proposizioni e configurazioni del cielo nel fare talismani
42 Capitolo V. Esempi di proposizioni e di ciò di cui abbiamo bisogno per fare talismani
53 Capitolo VI. In che misura ognuno sia nel mondo e come si pervenga alla conclusione che l'uomo è un microcosmo specchio del macrocosmo
56 Capitolo VII. In che misura sia ogni cosa del mondo e ancora di molte altre nozioni profonde nascoste dai sapienti e che noi, in questo libro, intendiamo svelare
59 Libro II
60 Capitolo I. Come si può pervenire a questa conoscenza
61 Capitolo II. Le figure celesti e i loro segreti
64 Capitolo III. Tutte le operazioni che riguardano i pianeti, il Sole e la Luna
73 Capitolo IV. Il moto dell'ottava sfera e delle stelle fisse
74 Capitolo V. Come questa scienza è ripartita tra i popoli e quale corrispondenza trova in essi
79 Capitolo VI. Le virtù dei talismani e in che modo si ottengono; in che modo i talismani possono acquisire la forza dei pianeti e come gli influssi agiscono per mezzo dei talismani: cioè il fondamento della scienza della negromanzia e dei talismani
87 Capitolo VII. Del modo di servirsi della dialettica nella scienza dei talismani e che parte debba avere in questa scienza
90 Capitolo VIII. Delle gerarchie delle cose naturali e in che modo si possa accedere a questa scienza
92 Capitolo IX. Della dimostrazione delle figure e delle forme dei talismani che si fanno con l'ausilio dei pianeti
94 Capitolo X. Delle pietre adatte a ciascun pianeta o alla formazione delìe figure
104 Capitolo XI. Le rappresentazioni delle immagini dei segni e i loro influssi
109 Capitolo XII. Le figure e i gradi dei Segni zodiacali e i loro influssi secondo l'opinione degli Indiani, in che modo si procede nello studio di questa scienza, di quale tipo sono gli influssi che si traggono dai corpi superiori secondo la loro opinione e con [la rivelazione di] notevoli segreti
121 Libro III
122 Capitolo I. Sulle parti dei pianeti presenti nelle piante, negli animali e nei metalli
127 Capitolo II. Sulle parti dei segni presenti nelle tre realtà suddette, ossia piante, animali, metalli
129 Capitolo III. Sulle figure, disegni, vestimenti, suffumigazioni dei pianeti, nonché sui disegni delle facce dei segni
135 Capitolo IV. Quali segreti non possono essere compresi se non da coloro che sono esperti in questa scienza
135 Capitolo V. Sulla dimostrazione dell'unica virtù, propriamente detta, presente negli animali, e delle nozioni notabili necessarie in questa scienza, nonché del metodo per trarre a sé gli spiriti planetari attraverso disegni e suffumigazioni
141 Capitolo VI. Sull'arte di attrarre gli spiriti dei pianeti mediante mezzi naturali; quale ne sia l'immagine e che genere di virtù possegga
145 Capitolo VII. Sull'attrazione della vìrtù dei pìaneti ed in quale modo possiamo parlare con essi; come si dividono gli effetti per pianeti, figure, sacrifici, orazioni, suffumigazioni, proposizioni, lo stato del ciclo necessario a qualsivoglia pianeta
172 Capitolo VIII. Sul tenore delle orazioni con le quali i Nettuni pregavano il sole e Saturno, e in quale modo parlavano con essi e traevano a sé gli spiriti e gli effetti di quelli
175 Capitolo IX. Sul modo di attrarre le forze di qualsivoglia pianeta in modo separato e di nominare gli spiriti di quelle forze secondo le loro parti, nonché sul modo di operare le stesse denominazioni
180 Capitolo X. Sulla dimostrazione del compimento degli spiriti dei pianeti e del modo di scongiurare i danni di opere, effetti, miracoli, negromanzia, e alimenti, suffumigazioni, ed unguenti, profumi di cui si deve valere l'operatore degli spiriti dei pianeti; sugli effetti propri dei pianeti e sulle opere che non possono essere compiute se non con lo sguardo
191 Capitolo XI. Sugli effetti delle immagini su cose diverse, nonché sulle alterazioni della vista, affinché le cose appaiano diversamente da quel che effettivamente sono, e sul modo di dormire, vegliare, formare sostanze tossiche e loro rimedi
207 Capitolo XII. Sulle regole necessarie in questa scienza
211 Libro IV
212 Capitolo I. Da dove proviene la virtù e la fortezza dello spirito e quale sia la proprietà dello spirito; quale è la proprietà del corpo; e quella del senso e dell'intelletto; quale quella dell'anima, nonché le differenze tra esse
217 Capitolo II. In che modo la forza dello spirito della luna è attratta a queste cose inferiori, e da quali cose si devono fare le suffumigazioni ai sette pianeti
227 Capitolo III. Nel quale si dice cosa traggono i Caldei dalla profondità o dai segreti di questa scienza e cosa hanno detto al riguardo
228 Capitolo IV. In cui si parla dei simulacri e delle conoscenze che molto giovano a questa scienza
237 Capitolo V. In cui si mostra quali sono le dieci sostanze necessarie a questa arte e come questa scienza ne tragga vantaggio; e quali siano le radici della negromanzia
239 Capitolo VI. Mostra come devono essere fatte le suffumigazioni delle stelle e un composto necessario a questa scienza
244 Capitolo VII. Gli argomenti riguardanti la negromanzia ritrovati nel libro L'agricoltura Caldea, tradotto dal Caldeo in Arabo da Abubnar Abenvaxie
256 Capitolo VIII. Sulle virtù inerenti alla natura specifìca di alcune cose
260 Capitolo IX. Sulle immagini fornite di poteri straordinari che furono scoperte nel libro che fu ritrovato nelle chiese di Cordib e nel libro della regina Folopedra, e dove si discute di alcuni accorgimenti necessari per operare con le immagini


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