Commento dell'editore:
Le storiografie italiane e d'oltralpe hanno sostenuto l'opinione che la società comunale fosse divisa in grandi ceti monolitici e contrapposti: Magnati, Popolo grasso e Popolo minuto, senza preoccuparsi di cogliere la originaria complessità dei singoli gruppi, la persistente varietà al loro interno degli interessi individuali e familiari e le funzioni diverse svolte nel corpo sociale, pur nella solidale gestione del potere. Le ricerche monografiche qui presentate danno il senso concreto di questa realtà articolata, dell'eccezionale ampiezza raggiunta in due secoli di vita del Comune dai consorzi familiari, nuclei primari di coagulazione del potere, della loro forza di coesione ed efficacia operativa.