Commento dell'editore:
Il 1 novembre 1409, Leonardo Bruni, da Pistoia, inviava a Niccolò Niccoli, in Firenze un manoscritto contenente la sua appena compiuta traduzione latina del Gorgia e, con breve lettera d'accompagnamento, sollecitava l'amico a trarne rapidamente copia. Per la fortuna del dialogo platonico, di cui la cultura medievale latina aveva conosciuto in modo vago e indiretto solo alcune tematiche, si trattò di un evento decisivo: la versione bruniana ebbe infatti immediata e ampia diffusione, lasciò importanti tracce nell'opera di trattatisti del Quattrocento (tra cui Poggio Bracciolini, Leon Battista Alberti, Matteo Palmieri) e decisiva fu l'influenza che esercitò sulla più tarda versione del Gorgia compiuta da Marsilio Ficino. La traduzione del Bruni interessa anche per l'innovativo carattere stilistico: è infatti esempio di uno tra i primi tentativi di restaurare la lingua latina secondo i canoni del nascente ciceronianesimo.