Seminario di studi (Fisciano, 12-13 luglio 2007)
Quarta di copertina:
Il seminario di studi su Plutarco nelle traduzioni latine di età umanistica si inserisce all'interno della lunga tradizione di studi e ricerche plutarchee del Dipartimento di Scienze dell'Antichità dell'Università di Salerno, iniziata in anni lontani con la creazione del "Centro di studi plutarchei" e la pubblicazione del Corpus Plutarchi Moralium.
Plutarco fu uno degli autori preferiti dai primi traduttori umanistici, che rivolsero la loro attenzione soprattutto alle Vite e, in misura inferiore, ai Moralia. Nell'ambito delle ricerche sulle traduzioni umanistiche significativi passi in avanti sono stati compiuti negli ultimi tempi, ma molto resta ancora da fare, sia sul piano dei motivi che condussero alla scelta delle opere da tradurre sia su quello della tecnica utilizzata nella prassi versoria sia ancora su quello della tradizione manoscritta delle versioni latine e del loro rapporto con quella dei testi greci.
Le relazioni qui pubblicate di Francesco Becchi, Claudio Bevegni, Stefano Martinelli Tempesta, Marianne Pade, Fabio Stok e Fabio Vendruscolo, tra i massimi studiosi delle traduzioni umanistiche, portano all'emergere delle linee-guida per affrontare lo studio di testi che pongono numerosi e complessi problemi e la cui analisi richiede una molteplicità di competenze.
Indice:
pag. 7 Premessa
9 Francesco Becchi, Le traduzioni latine dei Moralia di Plutarco tra XIII e XVI secolo
53 Claudio Bevegni, Le Amatoriae narrationes di Plutarco nella traduzione di Angelo Poliziano
87 Stefano Martinelli Tempesta, Guillaume Budé traduttore di Plutarco: il caso del De tranquillitate animi
125 Marianne Pade, Notes on the Latin Translations of Plutarch's Lives in Fifteenth-Century Italy
147 Fabio Stok, Le traduzioni di Jacopo Angeli da Scarperia
189 Fabio Vendruscolo, Sul testo della traduzione inedita della Consolatio ad Apollonium di Alamanno Rinuccini.