Poeti del Dolce Stil Novo

PREZZO : EUR 20,00€
CODICE: ISBN 8804340460 EAN 9788804340461
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
A cura di:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : , 194
DISPONIBILITA': Esaurito


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Poeti del Dolce Stil Novo

PREZZO : EUR 20,00€

CODICE :
ISBN 8804340460
EAN 9788804340461

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
A cura di:

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:
, 194

ANNO:
1994

DISPONIBILITA':
Esaurito

CARATTERISTICHE TECNICHE:
400 pagine
Brossura
cm 11 x 18,5 x 2
gr 305

DESCRIZIONE:

Commento dell'editore:
Della fondamentale edizione Ricciardi dei Poeti del Duecento è qui presentata la sezione del Dolce Stil Novo, con i testi poetici di Guido Guinizzelli, Guido Cavalcanti, Lapo Gianni, Dino Frescobaldi, Cino da Pistoia e altri minori.

Quarta di copertina:
Tratti dal volume Poeti del Duecento a cura di Gianfranco Contini sono qui raccolti i versi più celebri dei Poeti del Dolce Stil Novo, corredati da un'ampia nota ai testi che informa dei manoscritti adoperati e consente di ricostruire agevolmente la bibliografia più importante. Il Dolce Stil Novo non costituisce una scuola vera e propria e questi poeti, la cui denominazione risale a Dante, presentano evidenti affinità di concetti e forme: l'aristocratico disdegno verso ciò che è comune e volgare, l'adesione a una poetica raffinata ed eletta, una concezione dell'amore di tipo platonico e spiritualistico che attrinuisce alla donna sembianza d'angelo e funzione di tramite tra l'uomo e Dio, l'adozione di uno stile solenne e tragico conforme alla sublimità dei sentimenti. Il volume è suddiviso in due parti: la prima dal titolo Dolce Stil Novo comprende i componenti sicuri di Guido Guinizzelli, Guido Cavalcanti, Lapo Gianni, Gianni Alfani, una scelta essenziale di Dino Frescobaldi e una parte della produzione di Cino da Pistoia; la seconda sotto il titolo Vicini degli stilnovisti raccoglie testi vicini allo Stil Novo per età, ambiene, amicizia personale, ma ideologicamente remoti.

Indice:
pag. 7 DOLCE STIL NOVO
11 GUIDO GUINIZZELLI
14 I. Tegno de folle 'mptes', a lo ver dire
17 II. Madonna, il fino amor ched eo vo porto
21 III. Donna, l'amor mi sforza
24 IV. Al cor gentil rempaira sempre amore
29 V. Lo fin pregi' avanzato
32 VI. Lo vosrro bel saluto e 'l gentil sguardo
33 VII. Vedut'ho la lucente stella diana
34 VIII. Dolente, lasso, già non m'asecuro
35 IX. Ch'eo cor avesse, mi potea laudare
36 X. Io voglio del ver la mia donna laudare
37 XI. Lamentomi di mia disaventura
38 XII. Gentil donzella, di pregio nomata
39 XIII. Madonna mia, quel dì ch'Amor consente
40 XIV. Sì sono angostioso e pien di doglia
41 XV. Pur a pensar mi par gran meraviglia
42 XVI. Fra l'altre pene maggio credo sia
43 XVII. Chi vedesse a Lucia un var capuzzo
44 XVIII. Volvol te levi, vecchia rabbiosa
45 XIXa. Bonagiunta da Lucca a messer Guido Guinisselli
46 XIXb. Messer Guido. Risposta al soprascritto
48 XXa. A frate Guittone
49 XXb. Frate Guittone. Risposta al soprascritto
51 GUIDO CAVALCANTI
55 I. Fresca rosa novella
57 II. Avete 'n vo' li fior' e la verdura
58 III. Biltà di donna e di saccente core
59 IV. Chi è questa che ven, ch'ogn'om la mira
60 V. Li mie' foll'occhi, che prima guardaro
61 VI. Deh, spiriti miei, quando mi vedete
62 VII. L'anima mia vilment'è sbigotita
63 VIII. Tu m'hai sì piena di dolor la mente
64 IX. Io non pensava che lo cor giammai
67 X. Vedete ch'i' son un che vo piangendo
68 XI. Poi che di doglia cor conven ch'i' porti
69 XII. Perché non fuoro a me gli occhi dispenti
70 XIII. Voi che per li occhi mi passaste 'l core
71 XIV. Se m'ha del tutto obliato Merzede
72 XV. Se Mercé fosse amica a' miei disiri
73 XVI. A me stesso di me pietate vene
74 XVII. S'io prego questa donna che Pietate
75 XVIII. Noi sian le triste penne isbigotite
76 XIX. I' prego voi che di dolor parlate
78 XX. O tu, che porti nelli occhi sovente
79 XXI. O donna mia, non vedestù colui
80 XXII. Veder poteste, quando v'inscontrai
81 XXIII. Io vidi li occhi dove Amor si mise
82 XXIV. Un amoroso sguardo spiritale
83 XXV. Posso degli occhi miei novella dire
85 XXVI. Veggio negli occhi de la donna mia
86 XXVII. Donna me prega, - per ch'eo voglio dire
94 XXVIII. Pegli occhi fere un spirito sottile
95 XXIX. Una giovane donna di Tolosa
96 XXX. Era in penser d'amor quand' i' trovai
98 XXXI. Gli occhi di quella gentil foresetta
100 XXXII. Quando di morte mi conven trar vita
102 XXXIII. Io temo che la mia disaventura
103 XXXIV. La forte e nova mia disaventura
105 XXXV. Perch'i' no spero di tornar giammai
107 XXXVI. Certe mie rime a te mandar vogliendo
108 XXXVII. Vedeste, al mio palere, onne valore
109 XXXVIII. S'io fosse quelli che d'amor fu degno
110 XXXIX. Se vedi Amore, assai ti priego, Dante
111 XL. Dante, un sospiro messagger del core
112 XLI. I' vegno 'l giorno a te 'nfinite volte
114 XLII. Certo non è de lo 'ntelletto acolto
115 XLIII. Gianni, quel Guido salute
116 XLIVa. Bernardo da Bologna a Guido Cavalcanti
117 XLIVb. Guido Cavalcanti al detto Bernardo risponde
118 XLV. Se non ti caggia la tua santalena
119 XLVI. In un boschetto trova' pasturella
121 XLVII. Da più a uno face un sollegismo
122 XLVIIIa. Una figura della Donna mia
123 XLVIIIb. Guido Orlandì a Guido Cavalcanti
125 XLIXa. Guido Cavalcanti a Guido Orlandi
126 XLIXb. Risposta di Guido Orlandi a Guido Cavalcanti
127 La. Di vil matera mi conven parlare
128 Lb. Guido Orlandi a Guido Cavalcanti
130 LI. Guata, Manetto, quella scrignutuzza
131 LII. Novelle ti so dire, odi, Nerone
133 LAPO GIANNI
135 I. Eo sono Arnor, che per mia libertate
137 II. Amore, i' non son degno ricordare
139 III. Gentil donna cortese e dibonare
141 IV. Angelica figura novamente
143 V. Dolc'è il pensier che mi notrica 'l core
145 VI. Donna, se 'l prego de la mente mia
149 VII. Se tu, martoriata mia Soffrenza
150 VIII. Amore, i' prego la tua nobeltate
151 IX. Angioletta in sembianza
153 X. Novelle grazie a la novella gioia
155 XI. Questa rosa novella
156 XII. Ballata, poi che ti compuose Amore
158 XIII. O Morte, della vita privatrice
162 XIV. Amor, nova ed antica vanitate
165 XV. Nel vostro viso angelico amoroso
166 XVI. Sì come i Magi a guida de la stella
167 XVII. Amor, eo chero mìa donna in domino
169 GIANNI ALFANI
170 I. Guato una donna dov'io la scontrai
172 II. Donne, la donna mia ha d'un disdegno
173 III. Quanto più mi disdegni, più mi piaci
174 IV. Ballatetta dolente
175 V. De la mia donna vo' cantar con voi
177 VI. Se quella donna ched i' tegno a mente
178 VII. Gianni Alfani a Guido Cavalcanti
179 DINO FRESCOBALDI
180 I. Amor, se tu se' vago di costei
181 II. La foga di quell'arco, che s'aperse
182 III. Per gir verso la spera, la finice
185 IV. Voi che piangete nello stato amaro
188 V. Morte avversara, poi ch'io son contento
193 CINO DA PISTOIA
195 I. La dolce vista e 'l bel guardo soave
197 II. Angel di Deo simiglia in ciascun atto
199 III. Degno son io ch'io mora
201 IV. Sl m'hai di forza e di valor distrutto
202 V. Picciol dagli atti, - rispond' i' al Picciolo
203 VI. A Guido Cavalcanti
204 VII. Deh, non mi domandar perché sospiri
205 VIII. Come non è con voi a questa festa
206 IX. Or dov'è, donne, quella in cui s'avista
207 X. Una gentil piacevol giovanella
208 XI. Signori, i' son colui che vidi Amore
209 XII. Omo smarruto che pensoso vai
210 XIII. Signor, e' non passò mai peregrino
211 XIV. Avegna che crudel lancia 'ntraversi
212 XV. Ogn'allegro penser ch'alberga meco
213 XVI. A Dante
214 XVII. Per una merla che dintorno al volto
215 XVIII. Se tu sapessi ben com' io aspetto
216 XIX. Amico, s'egualmente mi ricange
217 XX. Tutto ciò ch'altrui agrada a me disgrada
218 XXI. Meuccio, i' feci una vista d'amante
219 XXIIa. Messer Onesto a messer Cino
220 XXIIb. Rispuose messer Cino a messer Onesto
222 XXIII. Ora che rise lo spirito mio
223 XXIV. Ciò ch'i' veggio di que m'è mortal duolo
224 XXV. Tutto mi salva il dolce salutare
225 XXVI. Quando potrò io dir: "Dolce mio dio
225 XXVII. Oimè lasso, quelle trezze bionde
230 XXVIII. Se conceduto mi fosse da Giove
231 XXIX. Voi che per simiglianza amate' cani
232 XXX. A vano sguardo e a falsi sembianti
233 XXXI. Disio pur di vederla, e s'eo m'apresso
234 XXXII. Chi a falsi sembianti il cor arisca
235 XXXIII. Poi che saziar non posso gli occhi miei
236 XXXIV. Io sento pianger l'anima nel core
237 XXXV. Una ricca rocca e forte manto
238 XXXVI. Deh, quando rivedrò 'l dolce paese
240 XXXVII. Non che 'n presenza de la vista umana
242 XXXVIII. Per la morte de lo imperatore Henrico da Lucimburgo
244 XXXIX. Lasso, pensando a la distrutta valle
245 XL. A maestro Cecco d'Ascoli
246 XLI. Io fu' 'n su l'alto e 'n sul beato monte
247 XLII. Come li saggi di Neron crudele
248 XLIII. Sì m'ha conquiso la selvaggia gente
250 XLIV. Io guardo per li prati ogni fior bianco
251 XLV. Quando pur veggio che si volta il sole
253 XLVI. Su per la costa, Amor, de l'alto monte
VICINI DEGLI STILNOVISTI
257 "AMICO DI DANTE"
261 Canzoni
262 I. Ben aggia l'amoroso e dolce core
266 II. Amor, per Deo, più non posso sofrire
269 III. La gioven donna cui appello Amore
272 IV. A voi, gentile Amore
275 V. Poi ch'ad Amore piace
279 Corona dí casistica amorosa
282 I. Se 'n questo dir presente si contene
282 II. Se unqua fu neun, che di servire
284 III. Perfetto onore, quanto al mi' parere
285 IV. Amico mio, per Dio, prendi conforto
286 V. I' vivo di speranza, e'ccosì face
287 VI. Chi vuole aver gioiosa vita intera
288 VII. Molto m'è vìso che'ssia da blasmare
289 VIII. Ahi buona fede a'mme forte nemica!
290 IX. Omo non fu ch'amasse lealmente
291 X. D'amore vene ad om tutto piacere
292 XI. Avegna che d'amore aggia sentito
293 XII. Ben ch'i' ne sia alquanto intralasciato
294 XIII. Ne l'amoroso affanno son tornato
295 XIV. I' sono alcuna volta domandato
297 XV. Otto comandamenti face Amore
298 XVI. Nobil pulzella dolce ed amorosa
299 XVII. Com'io mi lamentai per lo dolore
300 XVIII. Partitevi, messer, da'ppiù cherere
301 XIX. Gentil mia donna, ciò che voi tenere
302 XX. Messer, l'umilità donde parlate
303 XXI. Madonna, lo parlar ch'ora mostrate
304 XXII. I' sì'mmi posso, lassa, lamentare
305 XXIII. Tutto ch'i' mi lamenti nel mi' dire
306 XXIV. I' son congiunto sì a voi di fede
307 XXV. Nonn-oso nominare apertamente
308 XXVI. Nobile pulzelletta ed amorosa
309 XXVII. Dappoi ch'è certo che la tua bieltate
310 XXVIII. Quand'io mi vo' ridure a la ragione
311 XXIX. Per questo, amico, ch'io t'aggio mostrato
312 XXX. Noi semo inn-un cammino e dovén gire
313 XXXI. Grazie ti rendo, amico, a mio podere
314 XXXII. Se in me avesse punto di savere
315 XXXIII. Alcuna gente, part' io mi dimoro
316 XXXIV. Sed io vivo pensoso ed ho dolore
317 XXXV. Morte gentil, rimedio de' cattivi
318 XXXVI. Tristo e dolente e faticato molto
319 XXXVII. S'on si trovò gia mai in vita povra
320 XXXVIII. Deh, che ho detto di tornare in possa!
321 XXXIX. Nessuna cosa tengo sia sì grave
322 XL. I' sì mi tengo, lasso, a mala posta
323 XLI. I' ragionai l'altrier con uno antico
324 XLII. I' credo, Amor, che 'nfin ch'i' non dimagro
325 XLIII. Amico, tu fai mal, che'tti sconforti
326 XLIV. Amore, i' aggìo vostro dire inteso
327 XLV. Talor credete voi, Amor, ch,i' dorma
328 XLVI. Sed io comincio dir che pai' alpestro
329 XLVII. In quella guisa, Amor, che'ttu richiedi
330 XLVIII. Un poco esser mi pare isviatetto
331 XLIX. Como ch'Amor mi meni tuttavolta
332 L. La pena che sentì Cato di Roma
333 LI. Dicendo i' vero altrui, fallar non curo
334 LII. Due malvagie maniere di mentire
335 LIII. Non posso rafrenar lo mi' talento
336 LIV. Quando l'Amore il su' servo partito
337 LV. Vita mi piace d'om che'ssi mantene
338 LVI. I' son ben certo, dolce mio amore
339 LVII. De lo piacere che or presente presi
340 LVIII. L'attender ched i' faccio con paura
341 LIX. I' sì vorrei così aver d'Amore
342 LX. Ne lo disio dove Amor mi tene
343 LXI. Però ch'i' ho temenza di fallare
345 LIPPO PASCI DE' BARDI
347 I. Io sì vorrei k'un segno avelenato
348 II. Compar, che tutto tempo esser mi soli
349 III. Così fostù acconcia di donarmi
350 IV. Io mi credeva ke ragione e fede
NOTA AI TESTI
353 Dolce stil novo
355 Guido Guinizzelli
361 Guido Cavalcanti
369 Lapo Gianni
371 Gianni Alfani
372 Dino Frescobaldi
373 Cino da Pistoia
Vicini degli Stilnovisti
377 "Amico di Dante"
379 Lippo Pasci de' Bardi


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