Politica feudale e monetaria di Alfonso d'Aragona

Il Marchesato di Pescara in potere degli Avalos-Aquino e la sconosciuta zecca aragonese di Rocca San Giovanni

PREZZO : EUR 20,00€
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COLLANA/SERIE : -
DISPONIBILITA': Disponibile


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Politica feudale e monetaria di Alfonso d'Aragona
Il Marchesato di Pescara in potere degli Avalos-Aquino e la sconosciuta zecca aragonese di Rocca San Giovanni
PREZZO : EUR 20,00€

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AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
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EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:



ANNO:
2013

DISPONIBILITA':
Disponibile

CARATTERISTICHE TECNICHE:
128 pagine
35 ill. b/n e 12 ill. colori
Brossura
cm 17 x 24 x 0,9
gr 410

DESCRIZIONE:

Commento dell'editore e quarta di copertina:
L'irruzione castigliana in Sicilia Citra Pharum porta con sé tutta quella carica spagnoleggiante e dal sapore umanistico capace di ammodernare, ingentilire, integrare e dominare le genti del Sud, influendo non secondariamente sulle prerogative feudali e monetarie attraverso le quali la Corona di Napoli investiva i suoi fedeli baroni, lungi dalla perfidia delle congiure. In questo clima, il Marchesato di Pescara, il più antico del Reame, si qualifica come vero e proprio laboratorio di feudalità aragonese, in quanto istituzione che racchiude uno speciale carattere amministrativo, familiare e territoriale. A filo diretto con le vicende personali di Innigo d'Avalos e della sua sposa patrizia Antonella d'Aquino, l'esame ad ampio spettro della politica monetaria di sua maestà Alfonso, progettata ancor prima dell'ascesa politica italiana e completatasi con la lungimirante riforma tributaria di cui fu attuatore proprio il "Conte Camerlengo", è passato con vigore attraverso lo studio delle fitte dinamiche giuridiche, mercantili e socio-finanziarie, dei luoghi, del lungo itinerario militare e diplomatico seguito da "El Magnànim", dei tanti ufficiali in servizio nelle zecche regnicole aperte dalla Corona ispanica, su cui è stata fatta la dovuta chiarezza documentaria e cronologica degli offici, e non ultimo di quei rarissimi manufatti superstiti già noti ai tempi del Sambon, ma tuttora evanescenti o incredibilmente assenti nella letteratura più accreditata. Tutto ciò, unito a un leale spirito di collaborazione e di passione per la ricerca delle fonti archivistiche, ha sospinto gli autori verso il tortuoso cammino della verità storica, permettendo loro di individuare la sconosciuta zecca aragonese di Rocca San Giovanni, in terra d'Abruzzo di memoria dannunziana; retaggio istituzionale, religioso e per certi versi romantico di quel baronaggio espressosi in maniera formidabile attraverso la fusione delle blasonate famiglie Avalos e Aquino. Ancora una volta, l'approccio interdisciplinare si è dimostrato quello più indicato per lo studio della fattispecie 'moneta' e per il progresso della sua scienza. Ecco perché questa ricerca dovrebbe catalizzare non solo l'interesse dei numismatici, ma anche quello di giuristi, storici, economisti, archeologi, cartografi, geografi e araldisti. Un pratico compendio sui prezzi e il grado di rarità delle coniazioni chiude il volume.

Indice:
pag. 5 Capitolo I. Il ramo Avalos-Aquino e il Marchesato di Pescara
15 Capitolo II. Panorama storico e diritto feudale aragonese
23 Capitolo III. L'itinerario militare-diplomatico di re Alfonso
35 Capitolo IV. Ipotesi stilistico-iconografiche e tesi monetaria
51 Capitolo V. Attribuzione di zecca
57 Capitolo VI. Ubicazione della zecca: cenni storici ed evidenze archeologiche di Rocca San Giovanni
73 Capitolo VII. La monetazione di Innigo d'Avalos (1449-1456)
91 Appendice documentaria
101 Bibliografia e Abbreviazioni bibliografiche
113 Indice dei nomi
119 Tavole fuori testo
126 Prezzario e grado di rarità delle coniazioni


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