Terza di copertina:
Il volume raccoglie una serie di saggi disposti con una successione mirante a riflettere il presumibile svolgersi dell'attività di Uc de Saint Circ, esplicatasi prima in ambito propriamente e strettamente lirico e poi, dopo il trasferimento nella "gioiosa" Marca Trevigiana, concretizzatasi soprattutto in una produzione 'metaletteraria' tesa a conseguire la sintonizzazione e l'immedesimazione culturale, ideologica, etico-comportamentale, linguistico-grammaticale di un pubblico signorile italiano che mostrava interesse per le esperienze e le tendenze esistenziali maturate nelle prestigiose corti del Sud della Francia e rese celebri dai trovatori in lingua d'oc.
Convinto dell'importanza della funzione del poeta maestro di vita e di costumi, il doctor Provincialium protetto da Alberico da Romano si impegnò nella valorizzazione a tutti i livelli del patrimonio letterario rigogliosamente germinato oltralpe, cercando in ogni modo d'associare il momento edonistico a quello didascalico, di veicolare attraverso il passatempo lirico una 'lezione' di buona creanza, d'investire le unità di pensiero e di lingua esibite d'una 'missione' educativa e modellizzante. La ricostruzione e l'analisi, avviate nel libro, delle attitudini informative e formative dell'istitutore caorsino consentono, tra l'altro, di comprendere quali fossero per lui le tradizioni e gli esempi meritevoli d'attenzione e d'imitazione, quale lettura e uso ne facesse e ne proponesse ai membri e ai compartecipi del sistema ideologico-comportamentale 'cortese'.