A protezione dei templi

Con testo originale

PREZZO : EUR 7,00€
CODICE: ISBN 8889515899 EAN 9788889515891
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: A cura di:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE :
DISPONIBILITA': Disponibile


TITOLO/DENOMINAZIONE:
A protezione dei templi
Con testo originale
PREZZO : EUR 7,00€

CODICE :
ISBN 8889515899
EAN 9788889515891

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: A cura di:

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:


ANNO:
2010

DISPONIBILITA':
Disponibile

CARATTERISTICHE TECNICHE:
68 pagine
2 ill. b/n
Brossura con alette
cm 14,5 x 21,5 x 0,5
gr 115

NOTE:
Con testo originale

DESCRIZIONE:

Commento dell'editore:
Nella violenza cristiana contro i templi erompe tutta l'avversione della cultura della verità rivelata, nella storia, dal dio unico, contro la cultura della verità emanata, pro aeternitate, dagli dèi. Libanio giustifica il ricorso alle armi di chi vuol proteggere i templi e riconosce l'antagonismo tra gli dèi etnici, delle gentes e delle nationes, e il dio 'internazionale': il contrasto fra la luce misterica di un ordine immanente nella vita del genere umano, che ne illumina le vicende storiche, e la fede in una provvidenza estrinseca alla realtà temporale, che costituirebbe oggi questo mondo, dando alla storia dell'uomo un 'senso' ad dei gloriam, per dissolverlo domani nell'altro mondo: ad maiorem dei gloriam.

Seconda di copertina:
A protezione dei templi: "una reazione di pietas pagana". Così, nel proprio preambolo, il Curarore chiama questo scritto di Libanio, il maestro di retorica devoto a Giuliano il Grande, ovvero a "colui che restituì i templi agli dèi", al principe "in possesso di tutte le virtù" venerato anche in questa orazione. "Uomini vestiti di nero che mangiano più degli elefanti", i monaci cristiani, afferma Libanio, organizzano saccheggi contro i templi, edifici sacri di osservanze e culti antichi che, dai primordî del genere umano, ne hanno tracciato e confermato l'itinerario storico. Ma i templi non sono luoghi profani, privati, i santuari gentilizi sono monumenti 'politici', zone sacre che appartengono allo Stato, e un delitto contro l'impero commettono i cristiani che li predano - gettando tracotanti in un canto la 'Buona Novella', i libri della loro sedicente religione dell'amore. Purtroppo la salute, quindi la saldezza, dell'organismo imperiale dipende ormai dal conflitto tra due forze antagoniste, il paganesimo e il cristianesimo, esercitate in conformità a due ordini gerarchici rivali: l'assetto suscitato dal politeismo, e coltivato dalle sodalità cultuali tradizionali ed esclusive, il sistema eretto sul monoteismo, e organizzato nella chiesa cristiana. Se la Croce assurge a simbolo, l'unico, della verità, il Tempio precipita allora a emblema, capitale e residuale, della menzogna. Ovvero, nella violenza cristiana contro i templi erompe tutta l'avversione della cultura della verità rivelata, nella storia, dal dio unico, contro la cultura della verità emanata, pro aeternitate, dagli dèi. La stessa minaccia esplicita di Libanio, che giustifica il ricorso alle armi di chi vuol proteggere i templi, presuppone e riconosce l'antagonismo tra gli dèi etnici, delle gentes e delle nationes, e il dio 'internazionale': tra quegli dèi che sono sempre stati tra noi, in noi, dei gentili, e il dio al di sopra di noi, che è ora con noi, dei cristiani. In altri termini, il contrasto fra il mistero, la luce misterica, di un ordine immanente nella vita complessiva del genere umano, che ne illumina le vicende storiche, e la fede (credo quia absurdum) in una provvidenza estrinseca alla realtà temporale, che costituirebbe oggi questo mondo, dando alla storia dell'uomo un 'senso' ad dei gloriam, per dissolverlo domani nell'altro mondo: ad maiorem dei gloriam.

Sommario:
pag. 9 Una reazione di pietas pagana
21 Pròs Theodòsion ton basilèa ypèr ton ieròn
41 A protezione dei templi
63 Indice dei nomi


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