Questua e carità. I canonici di Sant'Antonio di Vienne nella Lombardia medievale


PREZZO : EUR 30,00€
CODICE: ISBN 8882128997 EAN 9788882128999
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : , 74
DISPONIBILITA': Disponibile


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Questua e carità. I canonici di Sant'Antonio di Vienne nella Lombardia medievale

PREZZO : EUR 30,00€

CODICE :
ISBN 8882128997
EAN 9788882128999

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore:

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:
, 74

ANNO:
2013

DISPONIBILITA':
Disponibile

CARATTERISTICHE TECNICHE:
280 pagine
25 ill. b/n
Brossura
cm 17 x 24 x 1,8
gr 587

DESCRIZIONE:

Commento dell'editore:
In piena età medievale la presenza diffusa dei fratres e dei canonici noti come antoniani o antoniti, divenne una costante. Dall'iniziale comunità laica che operava presso l'ospedale in località La Motte-St-Didier, non lontana da Vienne, nel Delfinato, si sviluppò un Ordine canonicale dall'importanza universalmente riconosciuta. Grande fu la fama di sant'Antonio abate e altrettanto intensa fu la devozione popolare per il santo eremita, in grado di operare prodigi e guarigioni e di liberare dalla terribile malattia comunemente denominata fuoco di Sant'Antonio. Rapida fu l'azione di irraggiamento sul suolo italiano degli antoniani, che dalla loro prima fondazione piemontese di Ranverso seppero creare una complessa rete di precettorie, particolarmente fiorenti fra XIII e XIV secolo. L'espansione e gli sviluppi  delle case e degli ospedali sorti nell'antica  Lombardia medievale rientrano nel campo di indagine privilegiato dall'autrice del volume, che sulla scorta di documentazione nuova e inedita si è mossa alla ricerca delle tracce lasciate dai canonici antoniani, fondatori di centri assistenziali, dove a lungo fu assicurata la cura agli infermi e l'assistenza ai pellegrini. Tale fondamentale attività fu garantita grazie agli introiti delle elemosine, raccolte con la pratica che li rese noti, e nel contempo oggetto di dure critiche, quella della questua, condotta con sistematicità, su ampi territori e lungo le maggiori vie di comunicazione. Le complesse tappe di un percorso tra centro e periferia e dei suoi risvolti istituzionali, economici e artistici, sono indagati puntualmente, con l'intento di offrire un quadro generale in cui inserire casi esemplari, ora valorizzati, e sui quali è stata gettata nuova luce, come furono i complessi antoniani sorti ad esempio a Milano, piuttosto che nei territori di Pavia, Cremona, Brescia, o Bergamo. E in tali dinamiche complesse un ruolo di primo piano fu esercitato nel corso del Trecento dai Visconti, il cui sostegno si rivelò determinate per la diffusione capillare di un Ordine canonicale, che seppe inserirsi da protagonista all'interno della storia del sistema assistenziale medievale.

Sommario:
pag. 7 Premessa: un Ordine ospedaliero e l'origine della sua tradizione
13 I. Da custodes ed elemosinarii a canonici di Sant'Antonio di Vienne
51 II. Da Vienne a Milano: gli antoniani e la devozione al santo della casata visconteo-sforzesca
67 III. Una colonna per la chiesa di Sant'Antonio di Milano
77 IV. Le tappe di un percorso, tra centro e periferia: alcuni esempi dell'insediamento e dell'affermazione degli antoniani nelle città lombarde
129 V. Al di là del Po: gli antoniani nella città di Parma
155 VI. "De gratia speciali": la raccolta della questua e l'intreccio dei privilegi e delle immunità, tra concessioni e riconferme
181 VII. "Per il mantenimento del culto e dell'ospitalità": il controllo dei superiori e gli atti di visita
203 VIII. La politica beneficiaria degli Sforza
209 Conclusioni
213 Appendice documentaria I
239 Appendice documentaria II
261 Indice dei nomi e dei luoghi
273 Notizia sull'autrice


ARGOMENTO: , , , , , , ,
GENERE: , ,