Dramma storico scritto tra il 1591 e il 1594, "Riccardo III" appartiene alle opere 'giovanili' di Shakespeare eppure rivela già, soprattutto nella complessità e contraddittorietà della figura del protagonsita, la grandezza del suo genio. "Lo scopo totalizzante di Riccardo" scrive Paolo Bertinetti nell'introduzione "è la conquista del potere e la sua malvagità è ciò che gli consente di ottenerlo: non indietreggia dinanzi ad alcun crimine, si finge amico di coloro che farà poi assassinare, maschera la sua ambizione e si presenta come un uomo timorato da Dio proprio quando trama i delitti più atroci. È soprattutto nell'esercizio magistrale della finzione che si esalta la sua abilità "machiavellica" ed emerge quell'ironia arguta e crudele che costituisce la basilare caratteristica psicologica del personaggio creato da Shakespeare. Riccardo è un istrione sublime che eleva l'impostura ad arte perversa della politica." Ma forse la popolarità che il Riccardo III ha conosciuto fin dall'inizio e l'interesse che suscita tuttora sono legati al fatto che la storia ha spesso riproposto dittature altrettanto nefaste, sicché esso ha conservato intatto nei secoli il suo angosciante valore di monito.